Elezioni comunali 2021 Emilia Romagna, dove e quando si vota

Per tre capoluoghi 25 candidati. Il record a Ravenna: undici aspiranti primo cittadino e 30 liste. Otto sfidanti a Bologna, sei a Rimini. Grillini alleati o avversari del Pd nella medesima regione. Il debutto elettorale dei movimenti no vax

Elezioni comunali 2021 in Emilia Romagna: si vota il 3 e 4 ottobre 2021

Elezioni comunali 2021 in Emilia Romagna: si vota il 3 e 4 ottobre 2021

Bologna, 6 settembre 2021 - Due città al voto per scegliere un sindaco nuovo di zecca e una per confermare (o meno) la fiducia di quello uscente: è il panorama del voto in Emilia-Romagna dei prossimi 3 e 4 ottobre, quando saranno tre i capoluoghi di provincia chiamati alle urne: Bologna, Ravenna e Rimini. Depositate liste e candidature tra venerdì e sabato, ora la corsa è ufficialmente partita: in campo ci sono 25 candidati sindaco e poco meno di duemila candidati per i Consigli comunali delle tre città.

Bologna

Nel capoluogo regionale il dopo-Merola è un affare per otto: Matteo Lepore, assessore Pd nelle ultime due giunte e candidato del centrosinistra dopo aver vinto le primarie contro Isabella Conti; Fabio Battistini, civico appoggiato dal centrodestra unito, cioè Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega; Stefano Sermenghi, ex sindaco di Castenaso (cittadina alle porte del capoluogo) per il movimento Bologna forum civico; Dora Palumbo (Sinistra unita); Marta Collot (Potere al Popolo); Federico Bacchiocchi (Partito comunista dei lavoratori); Andrea Tosatto (Movimento 3V) e Luca Labanti (Movimento 24 agosto).

Nelle liste di partiti e movimenti in corsa per un seggio a Palazzo d’Accursio – diciannove in totale per circa seicento nomi – si segnalano la sardina Mattia Santori, candidato con il Pd; l’ex presidente dell’Ordine dei Medici, Giancarlo Pizza, in corsa con FdI; Rita Monticelli, capolista dei dem e prof di Zaki, lo studente in carcere in Egitto da un anno e mezzo; e il direttore dei musei cittadini, e massmediologo, Roberto Grandi, nella lista civica di Lepore. Tanti i politici, molti meno i volti della società civile.

Rimini

Qui sono sei i candidati in corsa per prendere il posto di Andrea Gnassi dopo dieci anni a Palazzo Grampi: Jamil Sadegholvaad, già assessore per due mandati con Gnassi, per il centrosinistra; Enzo Ceccarelli per il centrodestra, anche qui unito; Gloria Lisi, ex vicesindaca sostenuta da cinque liste civiche e dai grillini; Matteo Angelini del Movimento 3V, che segna il debutto dei no vax in una delle città per loro più ospitali; Mario Erbetta di Rinascita civica, al debutto anche lui; Sergio Valentini di Rimini in Comune-Diritti a sinistra. In totale ci sono 21 liste in corsa per seicento candidati circa: la curiosità è l’alto numero di stranieri, che hanno un rappresentante in undici liste.

Ravenna

Nella città che quest’anno celebra i 700 anni dalla morte di Dante, sono undici i candidati in corsa per diventare sindaco, a partire dall’uscente Michele de Pascale (Pd) a caccia del bis, sostenuto da centrosinistra e grillini. All’ombra di Palazzo Merlato – dove in campo ci sono ben 30 liste, un record – il centrodestra corre diviso: Filippo Donati è infatti il candidato di Lega e FdI (più della lista civica Viva Ravenna), mentre Alberto Ancarani è in corsa sostenuto da Forza Italia e da PrimaveRa. In campo anche Alvaro Ancisi con un raggruppamento di civiche, così come la consigliera uscente Veronica Verlicchi, Mauro Bertolino (Alleanza di Centro), Emanuele Panizza (Movimento 3V), Matteo Rossini (Riconquistare l’Italia), Alessandro Bongarzone (Comunisti uniti), Gianfranco Santini (Potere al Popolo) e il candidato più giovane, il 19enne Lorenzo Ferri (Partito comunista).

Dove si vota

In Emilia Romagna, oltre che a Bologna, Rimini e Ravenna, si voterà anche in altri sei Comuni con più di 15mila abitanti, ovvero quelli dove, se nessuno dei candidati sindaco raggiungerà la maggioranza al primo turno, si passerà al ballottaggio fra i due più votati, che si svolgerà il 17 e 18 ottobre: si tratta di San Giovanni in Persiceto, Cento, Cesenatico, Cattolica, Finale Emilia e Pavullo nel Frignano. Si voterà anche in altri 39 Comuni con meno di 15mila abitanti, dove, cioè, il candidato più votato diventerà sindaco a prescindere dalle percentuali.

Ecco i 48 comuni al voto in Emilia-Romagna: Bologna,San Giovanni in Persiceto, Alto Reno Terme, Castel del Rio, Gaggio Montano, Monghidoro in provincia di Bologna. Cento, Codigoro, Goro, Portomaggiore e Vigarano Mainarda in provincia di Ferrara. Cesenatico, Bertinoro, Gatteo e Sogliano al Rubicone in provincia di Forlì-Cesena. Finale Emilia, Pavullo, Montefiorino, Palagano, Sestola e Zocca in provincia di Modena. Borgovalditaro, Busseto, Felino, Fontenellato, Neviano degli Arduini, Sala Baganza, San Secondo Parmense e Traversetolo in provincia di Parma. Ravenna. Agazzano, Borgonovo Val Tidone, Cadeo, Cortemaggiore, Fiorenzuola d'Arda, Gazzola, Gropparello e Rottofreno in provincia di Piacenza. Casina, Castellarano, San Martino in Rio e Ventasso in provincia di Reggio Emilia. Rimini, Cattolica, Montescudo-Montecolombo, Novafeltria e Pennabilli in provincia di Rimini. 

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