Grandine in Emilia Romagna: tutti i danni del maltempo, chicchi grandi come palle da tennis

Monitoraggio di Coldiretti: a rischio le coltivazioni di frutta e verdura, ma anche allevamenti dei campi appena seminati. E il Po risale solo di un centimetro

Bologna, 21 aprile 2023 - Il day after dei temporali e delle grandinate di ieri - in regione soprattutto nelle zone di Forlì e Ferrara, ma anche a Bologna - porta inevitabilmente con sè la conta dei danni.

Grandinate in Emilia Romagna: chicchi grandi come noci
Grandinate in Emilia Romagna: chicchi grandi come noci

I fenomeni - anche violenti - si sono abbattuti sull'Emilia Romagna a macchia di leopardo, inondando le campagne con chicchi grandi come noci. Secondo il monitoraggio di Coldiretti le grandinate hanno provocato soprattutto gravi danni a frutta e verdura, ma si registrano anche allagamenti nei campi appena seminati. Sul fronte della siccità, invece, si evidenzia che le precipitazioni non sono bastate a portare sollievo, come dimostra il livello del fiume Po che è salito di appena un centimetro in una giornata al Ponte della Becca dove rimane a -3,68 centimetri, ai minimi storici.

Grandine a Forlì e Ferrara: i danni

In questa stagione la grandine è dannosa per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni, mandando in fumo un intero anno di lavoro, sottolinea Coldiretti: infatti colpisce i frutticini proprio nei primi giorni di formazione in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione.

Chicchi grandi come palle da tennis

A cambiare è anche la dimensione dei chicchi, che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis. Lo scorso anno solo nelle aziende agricole assicurate i danni provocati dalla grandine hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro secondo l’Asnacodi.

Siccità, gelate, frane e smottamenti

D'altra parte Coldiretti segnala l’aggravarsi delle perdite provocate dalla persistente siccità e dalle gelate notturne che hanno mandato in fumo nelle aziende interessate fino 70% di gemme e piccoli frutti sugli alberi di susine, ciliegie, albicocche, pesche ma anche su meli, peri, kiwi e vigneti già in fase avanzata di vegetazione.

Le precipitazioni di pioggia e neve sono benedette per ripristinare le scorte idriche, ma i forti temporali e soprattutto la grandine peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti: i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

Cambiamenti climatici

Il report di Coldiretti sottolinea inoltre che siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.