
Bologna, 13 ottobre 2023 – Era il 19 settembre scorso quando l’Unesco World Heritage Commitee - riunito per la sua quarantacinquesima sessione a Riyadh in Arabia Saudita - ha iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale il ‘Carsismo e Grotte nelle Evaporiti dell’Appennino Settentrionale’ come sito naturale.
Una data che segna il "coronamento di un lungo e stimolante lavoro - ha ricordato Barbara Lori, assessore alla Programmazione territoriale e paesaggistica, parchi, forestazione e Unesco, durante il convegno promosso dalla Regione per celebrare il risultato – e che per il nostro territorio non rappresenta soltanto il raggiungimento di un importante traguardo, ma anche l’inizio di un nuovo percorso".
Considerato nel suo insieme, il sito iscritto è composto da sette aree, presenti nelle province di Reggio Emilia, Bologna, Rimini e Ravenna: Alta Valle Secchia (Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano), Bassa Collina Reggiana (Paesaggio Protetto della Collina Reggiana), Gessi di Zola Predosa (sito Natura 2000), Gessi Bolognesi (Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa), Vena del Gesso Romagnola (Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola), Evaporiti di San Leo (sito Natura 2000), Gessi della Romagna Orientale (Riserva Naturale Regionale di Onferno).
"Bisogna valorizzare questo riconoscimento, perché non è solo motivo di soddisfazione e di plauso, ma deve essere anche motivo di sviluppo territoriale – conferma il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin -. Non bisogna dimenticare di tutelare e proteggere questi beni, per cogliere le sfide che abbiamo davanti a noi per creare sviluppo, benessere, occupazione. Serve lavorare tutti insieme per raggiungere questi obiettivi. Il governo nazionale condivide la soddisfazione di questa regione, e questo riconoscimento rappresenterà anche un ulteriore stimolo per godere queste realtà".
"Noi non dobbiamo difenderci, ma dobbiamo attaccare – continua il ministro - Come? Cogliendo le opportunità per fare sempre meglio, per fare di più, per valorizzare i nostri territori e le nostre attività".
Nel dettaglio, il sito ospita caratteristiche uniche nel suo genere, tanto da rappresentare ora il cinquantanovesimo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: "un’opportunità non solo per valorizzare un patrimonio ambientale senza eguali, ma anche occasione – aggiunge l’assessore Lori - per offrire ai territori una straordinaria leva di promozione culturale e socioeconomica".
Il convegno, moderato dal vice direttore del Carlino, Valerio Baroncini, è stato inoltre occasione per ‘viaggiare’ tra le aree protagoniste attraverso gli interventi di Stefano Lugli (Università di Modena e Reggio Emilia), Paolo Forti (Università di Bologna), Massimiliano Costa (Coordinatore tavolo tecnico-scientifico per la candidatura), Gordana Beltram (valutatrice Iucn) Paolo Ferrecchi (direttore generale Cura del Territorio e dell’ambiente della Regione Emilia-Romagna) e Liborio Stellino (ambasciatore italiano presso l’Unesco a Parigi).