Bologna, 14 dicembre 2024 – Influenza, come sta andando quest’anno? In Emilia-Romagna i dati sono ancora positivi. In Italia, “nella settimana dal 2 all’8 dicembre del 2024 l'incidenza delle sindromi similinfluenzali è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente: è pari a 8,6 casi per mille assistiti (8,4 nella settimana precedente), mentre nella stessa settimana della scorsa stagione l'incidenza era di 11,5 casi per mille assistiti”, si legge nell'ultimo bollettino della sorveglianza RespiVirNet dell'Istituto Superiore di Sanità. “Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 21,17 casi per mille assistiti – si legge ancora –, nella fascia di età 5-14 anni a 9,47 nella fascia 15-64 anni a 8,83 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 4,93 casi per mille assistiti”.
Nella nostra regione, invece, l’incidenza è più bassa, ovvero a quota 5: la soglia è quella gialla, mentre ci sono regioni dove la curva è più alta.
Sommario
I dati in Emilia-Romagna
Ecco qualche dato più specifico. Secondo i dati di RespiVirNet (settimana dal 2 all’8 dicembre) l’Emilia-Romagna è in sesta posizione, assieme al Lazio, nella classifica dell’incidenza nazionale. Il dato è quello di 5 casi di infezione ogni mille assistiti. Lo stato influenzale è peggiore in Piemonte (incidenza del 6.60), seguito da Sicilia, Campania, Puglia, Lombardia.
L’Emilia-Romagna così come quasi tutta la penisola è in zona gialla (cioè hanno un’incidenza infezione è inferiore a 11,39), l’intensità dell’influenza, cioè, è bassa. Le uniche Regioni o Ppaa italiane in zona verde sono Valle D’Aosta, P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. (Basilicata e la Calabria non hanno attivato la sorveglianza RespiVirNet).
Le fasce d’età più colpite
In Emilia-Romagna nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 14,39 casi per mille assistiti (inferiore al dato nazionale). Cresce invece, rispetto al dato italiano l'incidenza nelle altre fasce di età: 5-14 anni a 9,84, 15-64 anni a 10,16 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 10,16 casi per mille assistiti.
Quando arriva il picco
Secondo le previsioni elaborate dall’Istituto per l'Interscambio Scientifico (Isi Foundation) – su incarico dell’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) – si prevede un aumento dei casi di influenza "nelle prossime settimane, con una diffusione piuttosto uniforme e con la possibilità di un raddoppio dei casi settimanali entro la fine di dicembre. Il picco è previsto tra la fine dell’anno e l’inizio del 2025, seguendo un andamento simile a quello registrato lo scorso anno".
Come va rispetto all’anno scorso
È bassa la curva delle sindromi simil-influenzali di quest’anno, rispetto alla stagione 2023-24. Se l’anno scorso di questi tempi l’incidenza era superiore a 12, quest’anno siamo poco sopra l’8 a livello nazionale. "I dati mostrano una diffusione attuale piuttosto limitata dei virus influenzali e più in generale delle sindromi simil-influenzali nel nostro Paese. Si prevede un aumento dei contagi nelle prossime settimane – avvertono gli esperti di Isi Foundation – con una diffusione piuttosto uniforme e con la possibilità di un raddoppio dei casi settimanali entro la fine di dicembre”.
I sintomi
I sintomi influenzali ormai li conosciamo bene, come febbre e raffreddore. Per capire se è davvero influenza si può ricorrere anche ai tamponi. Ma solitamente quando si ha febbre oltre i 38 gradi, naso che cola, tosse e dolori muscolari si tratta di influenza.
Il primo presidio contro questa malattina stagionale, a ogni modo, rimane il vaccino.