Maltempo in Emilia Romagna, la promessa di Musumeci: "Ricostruzione rapida"

La visita del ministro per la Protezione civile: il governo è pronto a lavorare con Regione e sindaci "Useremo fondi straordinari". Bonaccini: grande segnale di attenzione, ma c’è bisogno di un decreto

Da sinistra: il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il ministro Nello Musumeci e il governatore Stefano Bonaccini

Da sinistra: il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il ministro Nello Musumeci e il governatore Stefano Bonaccini

Faenza (Ravenna), 13 maggio 2023 – “Non serve una legislazione speciale, ma una legislazione efficace". Lo ha detto ieri il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, arrivato a Faenza, epicentro dell‘alluvione in Romagna della settimana scorsa, come tappa finale del sopralluogo in regione (dopo Imola e Predappio), per fare il punto sull‘emergenza ancora in corso, in particolare per via delle frane che continuano a flagellare il territorio collinare e montano.

Nel corso dell‘incontro con sindaci, prefetto, Provincia e Protezione civile, gli imprenditori hanno consegnato al ministro un documento unitario in cui, come già anticipato dal governatore Bonaccini e dai sindaci, chiedono al governo un decreto legge analogo a quello da 400 milioni messo a disposizione per le Marche nel 2022, comprensivo di stanziamenti per le infrastrutture e della sospensione delle scadenze fiscali.

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Lo stesso ha ribadito Bonaccini a margine del sopralluogo con Musumeci. "Abbiamo bisogno certamente delle risorse – ha detto –, ma anche di uno strumento normativo, un decreto legge speciale che ci consenta di accelerare e sburocratizzare, in particolare per le imprese, i lavoratori e le famiglie". "Non occorrono leggi speciali, ma leggi che siano opportunamente finanziate – ha sintetizzato il ministro Musumeci –. A sindaci e Regione ho ribadito la volontà del governo di lavorare insieme per l‘opera di ricostruzione, per restituire la normalità a famiglie e imprese nei tempi più rapidi, a partire dalle infrastrutture strategiche".

La Regione ha stimato un miliardo di euro di danni. Di questi, oltre cinque milioni, secondo una prima conta, riguardano le infrastrutture pubbliche solo a Faenza, che diventano oltre trenta se si considerano i Comuni limitrofi, collinari e montani.

"Per prassi non mi avventuro in cifre senza prima avere fatto le opportune valutazioni col dipartimento di Protezione civile – ha detto il ministro –. È chiaro che occorrerà attingere a risorse straordinarie extra-bilancio: utilizzando i finanziamenti Pnrr, entro il 2026 le opere andrebbero collaudate, dunque è più probabile ricorrere ai fondi di sviluppo e coesione".

Musumeci ha evidenziato come stia per essere varato il piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. "Quel che servirebbe, però, è anche un piano di difesa della collina, analogo a quello che già esiste per la montagna".

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Il ministro ha voluto ringraziare personalmente i volontari che per negli ultimi dieci giorni hanno lavorato per pulire la città dal fango, assistere la popolazione e aiutare le autorità nella gestione della viabilità travolta dalle frane. "Senza di voi non esisterebbero la Protezione civile e il suo sistema – ha detto –. Siete un patrimonio nazionale, avete la totale gratitudine mia, del governo e del capo dipartimento, Fabrizio Curcio. Il clima è cambiato e dobbiamo cambiare anche noi. Posso soltanto promettere che faremo di tutto perché la ricostruzione sia rapida e non duri decenni".

Bonaccini ha definito la visita del ministro Musumeci "un forte segnale di vicinanza da parte del governo, che apprezziamo molto". "Abbiamo stimato un miliardo di danni, tra pubblico e privato – ha aggiunto –. Quando, a breve, avremo le cifre puntuali, non ci discosteremo molto. Il nostro impegno è di ricostruire tutto, in tempi brevi e certi".