ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Morti in strada, nuovo piano dell’Emilia-Romagna sulla sicurezza: i consigli per fasce d’età

L’Osservatorio regionale: dai kit per neogenitori alla formazione dai corsi pre-parto. L’allarme dell’assessora Priolo: “L’impatto delle tragedie sulla strada è di 1,7 miliardi di euro per il nostro sistema sanitario”. E sulla Città 30 frena: “Il modello bolognese è valido, ma non è l’unica soluzione”

Morti in strada, nuovo piano dell’Emilia-Romagna sulla sicurezza: i consigli per fasce d’età

Bologna, 2 aprile 2025 - Via al piano quinquennale 2025-2029, finanziato con 500mila euro all’anno, dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna. Obiettivo principale: diffondere la cultura della sicurezza stradale incidendo su diverse fasce d’età con azioni specifiche. Da iniziative di informazione per i neogenitori con un kit per la sicurezza stradale e formazione già a partire dai corsi pre parto, a campagne di sensibilizzazione per l’uso delle tecnologie per una maggiore sicurezza. E ancora nuovi strumenti didattici, da inserire nei programmi scolastici, azioni dedicate ai soggetti più vulnerabili come pedoni, ciclisti e motociclisti, fino a corsi di aggiornamento sulle ultime norme del Codice della strada per le persone più anziane.

Il piano quinquennale 2025-2029 dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna ha l'obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza stradale incidendo su diverse fasce d’età con azioni specifiche
Il piano quinquennale 2025-2029 dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna ha l'obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza stradale incidendo su diverse fasce d’età con azioni specifiche

Gli obiettivi

Il programma, presentato dall’assessora alla Mobilità, Irene Priolo, e dal presidente dell’Osservatorio, Marco Pollastri, segue l’approccio ‘Vision Zero’: ovvero il principio per cui nessuna perdita di vita sulla strada è più accettabile, seguendo quindi le indicazioni della Commissione europea in vista del 2030 che punta a ridurre del 50 per cento morti e feriti gravi. Nonostante il trend di morti e feriti sulle strade sia in calo, spiega l’assessora Priolo, “l’impatto di queste tragedie ha un costo per le nostre comunità elevatissimo. Si è, infatti, stimato per il 2023 in oltre 1,7 miliardi di euro per il nostro sistema sanitario”.

La Città 30

Quali soluzioni? Il modello bolognese di Città 30 è valido, ma non è detto che possa valere per tutti. Per Priolo, infatti, "l’approccio sulla sicurezza stradale dev’essere a 360 gradi, ma non c’è un’unica ricetta. Città 30 è uno degli strumenti, sappiamo che le zone 30 sono utili, ma sui dati bisognerà guardarli da un punto di vista scientifico”. D’accordo Pollastri: “La città 30 è una delle strade, certificata a livello globale. Ma non è l’unica soluzione, per questo sarà uno dei temi di confronto”. Da qui, verranno convocati ogni anno dalla Regione il 17 novembre, giornata contro le vittime degli incidenti automobilistici, gli Stati generali della sicurezza stradale.

I dati

L’incidentalità stradale rappresenta a tutt’oggi, anche in Emilia-Romagna, una delle principali cause di morte e di lesività per diverse categorie di popolazione. Nel 2023, si sono verificati 16.809 incidenti stradali che hanno causato la morte di 279 persone e il ferimento di altre 21.818.

Rispetto al 2022 è calato il numero delle vittime (-10,3%), mentre sono in leggero aumento gli incidenti (+0,8%) e i feriti (+0,7%). Nel periodo 2010-2023, le vittime della strada in Regione si sono ridotte del 30,4% e l’indice di mortalità è calato da 2 a 1,7 deceduti ogni 100 incidenti. In media, in Emilia-Romagna, ci sono 62,4 morti per milione di abitanti all’anno (dati 2023), mentre in Italia sono 52 e in Ue 45,5. Il motivo? “L’Emilia-Romagna è una regione di grande passaggio”, conclude Pollastri.