
Chiara Petrolini all'uscita dalla Procura dopo l'interrogatorio a Parma il 26 settembre 2024
Parma, 23 maggio 2025 – Chiara Petrolini andrà a processo in Corte di assise a Parma, per tutti i reati contestati. È questa la decisione del Gup Gabriella Orsi, nell'udienza preliminare per la 21enne di Traversetolo, accusata di aver ucciso con premeditazione e sepolto i due figli appena partoriti, nel giardino di casa.
La prima udienza è stata fissata per il 30 giugno alle 9.30. La giovane è accusata di aver assassinato i suoi bambini appena nati, al termine di gravidanze di cui tutti erano all'oscuro, sia i familiari, sia Samuel Granelli, il fidanzato e padre dei piccoli.
L'esito dell'udienza preliminare era prevedibile e non ci sono state sorprese. “L'assise è la sede naturale per questo processo”, ha sintetizzato, commentando con i giornalisti l'avvocato Monica Moschioni che assiste l'ex fidanzato.
L’udienza di oggi
La seconda e ultima giornata di udienza è durata circa quattro ore. Come una settimana fa l'imputata, ai domiciliari da settembre, è arrivata al palazzo di giustizia di Parma con un'auto delle forze dell'ordine, insieme al suo difensore, avvocato Nicola Tria, entrando da un ingresso laterale. Lo stesso ha fatto l'ex fidanzato, evitando il contatto diretto con giornalisti, fotografi e telecamere.
In udienza, a porte chiuse, la difesa ha chiesto la riqualificazione dei fatti nel meno grave reato di infanticidio e l'esclusione della premeditazione, ma il giudice ha accolto l'impostazione della Procura, presente con il procuratore Alfonso D'Avino e con la pm Francesca Arienti, che ha coordinato le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo. Ma soprattutto la difesa avrebbe parlato del tema dell'incapacità di intendere e di volere della ragazza, la cui valutazione sarà uno degli elementi portanti del dibattimento. L'avvocato Tria aveva già depositato una consulenza tecnica psichiatrica che concludeva per una piena incapacità di Chiara ed è probabile che sarà chiesta una perizia in tal senso ai giudici dell'assise, mentre l'accusa è convinta del contrario e ha già presentato analisi e elaborati specialistici per sostenerlo. L'idea degli inquirenti è che la lucidità dimostrata dalla ragazza nel portare avanti, per due volte, gravidanze all'insaputa di tutti, partorendo da sola in casa, provocando la morte dei figli, sepolti entrambi in giardino, sia poco compatibile con il vizio di mente.
Chiara ancora agli arresti domiciliari
Il primo parto risale al 12 maggio 2023 e il secondo al 7 agosto 2024. Un neonato venne rinvenuto nel giardino di casa il 9 agosto per caso, quando Chiara e la famiglia erano in vacanza negli Stati Uniti, mentre il primogenito è stato scoperto dai carabinieri in un secondo momento.
La 21enne è agli arresti domiciliari (e non in carcere) e vive nella villetta di famiglia che si affaccia sul piccolo giardino dove sono stati sepolti i due neonati che aveva partorito. È accusata di aver premeditato l’uccisione dei due bimbi e anche di soppressione di cadavere. Infatti, secondo la Procura la 21enne avrebbe assassinato entrambi tagliando loro il cordone ombelicale.
I suoi genitori inizialmente erano stati indagati, ma nei loro confronti, accogliendo la richiesta della Procura, il Gip ha di recente disposto l'archiviazione. Padre e madre della ragazza, come lei difesi dall'avvocato Nicola Tria, sono risultati effettivamente non a conoscenza dei fatti.
Per quanto riguarda il padre dei bambini morti e i suoi genitori si sono costituiti parte civile: Granelli ha sempre ribadito la volontà di tenere i neonati qualora avesse saputo delle gravidanze di Chiara.
Possibile nuova udienza al Riesame
Il processo dunque prenderà il via tra circa un mese e nel frattempo potrebbe essere fissata una nuova udienza al tribunale del Riesame di Bologna, che deve decidere sulla richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura, dopo il rinvio della Cassazione. Seppur rilevando una “elevatissima capacità mistificatoria e una non comune determinazione criminale” per i supremi giudici i fatti “si sono svolti” in “condizioni non più presenti né ripetibili”. E per questo Chiara rimane ai domiciliari nella villetta dove tutto è successo.