REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Perizia psichiatrica su Chiara Petrolini disposta dalla Corte d’assise: le ultime notizie sul caso dei neonati sepolti

Parma, accolta la richiesta della difesa. Il conferimento dell’incarico il 15 settembre. L’abbraccio degli amici ai genitori. Nessun contatto tra le 22enne e l’ex fidanzato presente in aula, il suo legale: “Vuole sapere perché l’ha fatto”

Un momento dell’udienza alla Corte di assise di Parma, per il processo a Chiara Petrolini (Ansa)

Un momento dell’udienza alla Corte di assise di Parma, per il processo a Chiara Petrolini (Ansa)

Parma, 30 giugno 2025 – Perizia psichiatrica su Chiara Petrolini: chiesta dalla difesa, disposta dalla Corte d’assise di Parma, presieduta dal giudice Alessandro Conti. 

E’ questa la decisione che arriva nel corso della prima udienza del dibattimento: concesso, quindi, l’esame sulla capacità di intendere e volere all'epoca dei fatti della 22enne – accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei due figli neonati nella villetta di Vignale di Traversetolo dove attualmente si trova agli arresti domiciliari – ed eventualmente la sua pericolosità sociale.

Il conferimento dell'incarico, a periti che saranno nominati extra-udienza, sarà fatto il 15 settembre, quando saranno sentiti anche i primi testimoni.

Petrolini è arrivata con oltre un'ora di anticipo in tribunale a Parma, a bordo di un’auto dei carabinieri.

Perizia psichiatrica chiesta dalla difesa

Nella richiesta di perizia psichiatrica su Chiara Petrolini, l'avvocato Nicola Tria ha ricordato che sulla condizione psichica della sua assistita ci sono state consulenze dell'accusa e della difesa con esiti opposti: per quella dell'accusa capace di intendere e volere, incapace per quella della difesa.

Tria ha anche ricordato che il Gip aveva rigettato la richiesta di incidente probatorio sul tema.

L’avvocato Nicola Tria, difensore di Chiara Petrolini, all’udienza alla Corte di assise di Parma (Ansa)
L’avvocato Nicola Tria, difensore di Chiara Petrolini, all’udienza alla Corte di assise di Parma (Ansa)

La pm Francesca Arienti non si era opposta alla richiesta, ma aveva suggerito ai giudici di attendere almeno una parte di istruttoria. “Non c'è nulla nella storia di Chiara Petrolini che possa anche solo insinuare il dubbio di una patologia psichiatrica”, ha detto, spiegando di comprendere la ragione per cui si chiede di indagare la mente dell'imputata e cioè dare una risposta alla domanda su come sia possibile pensare che una persona abbia uccida per due volte, a distanza di un anno, i due figli neonati.

"Non c'è nulla nella cartella clinica dell'imputata di psichiatrico o psicologico”, ha ribadito, sottolineando che nelle testimonianze si ricostruirà come le persone che la conoscevano descrivevano una “vita da ragazza modello”.

La difesa aveva ribattuto che lo psichiatra che l'ha seguita “fin da subito ha parlato di disturbo della personalità con stato dissociativo”.

Cosa può spiegare la perizia psichiatrica

"Quello che è accaduto può trovare spiegazione solo se andiamo a indagare in quella direzione”, cioè nella mente di Chiara Petrolini, perché “se usiamo gli strumenti della logica e e della razionalità la spiegazione non la troviamo”, commenta l'avvocato Nicola Tria, difensore della ragazza, a margine dell'udienza a Parma.

"La domanda non è cosa ha fatto - ha ribadito - da questo punto di vista l'indagine ha messo tanti punti fermi, pur con alcune cose ancora da verificare, ma perché è accaduto, chi sia, cosa sia accaduto nella mente”.

La consulenza di parte della difesa, ha spiegato poi Tria, ha concluso per una condizione psicologica che ha inciso “rendendo Chiara incapace di intendere”. Nella consulenza “si parla anche di gravidanza negata”.

I genitori di Chiara Petrolini, l’abbraccio degli amici. Nessun contatto con l’ex fidanzato

Alla prima udienza del dibattimento erano presenti anche i genitori di Chiara Petrolini.  Ad attenderli, fuori dal palazzo di giustizia, un gruppetto di amici che li hanno accolti con un abbraccio.

L'abbraccio degli amici ai genitori di Chiara Petrolini (Ansa)
L'abbraccio degli amici ai genitori di Chiara Petrolini (Ansa)

In aula anche l’ex fidanzato, Samuel Granelli, con il suo avvocato Monica Moschioni. Il ragazzo, padre dei due bambini, nati ad oltre un anno di distanza nel 2023 e nell'estate 2024, è costituito parte civile, così come i suoi genitori. 

A Granelli, “interessa sapere chi è Chiara, ma soprattutto perché lo ha fatto: è la sua necessità”, spiega Moschioni, Il suo assistito “affronta il procedimento con sofferenza, che lo porta ad arrivare a scoprire qualcosa che non conosceva. Si fa accompagnare in un percorso di sostegno, vuole raggiungere la verità dei fatti”.

Nessun contatto c'è stato tra i due ragazzi in aula, pur seduti non distanti: "Stiamo cercando di evitare un contatto, è molto impattante”, conferma il legale. 

“Gravidanze? Nessuno si era accorto di nulla”

Moschioni continua ribadendo che “nessuno si era accorto di nulla, non c'erano condizioni per sospettare della gravidanza”. Circostanza confermata anche dall’avvocato difensore di Petrolini: “Non c'erano segni visibili della gravidanza”, ha detto Tria a margine dell’udienza. 

Samuel Granelli, ex fidanzato di Chiara Petrolini, in un un momento dell’udienza (Ansa)
Samuel Granelli, ex fidanzato di Chiara Petrolini, in un un momento dell’udienza (Ansa)

"Samuel conosceva una Chiara prima dei fatti, con cui ha avuto una relazione come può avere un ragazzo di 21 anni, che non pensava potesse mai compiere l'azione per cui c'è questo processo – continua Moschioni -. Adesso aspetta di scoprire chi è Chiara. Era sconvolto, non poteva crederci. Nell'immediatezza l'ha difesa, dicendo che non era possibile fossero figli di Chiara”, ha aggiunto.

La presenza in aula di Samuel Granel "è un atto doveroso, come quello di riconoscere, dare un nome e sepoltura ai suoi bambini”.

I giornalisti chiedono se Samuel avrebbe tenuto i bambini. “L'ho chiesto a Samuel e mi ha risposto sì. Si sarebbe dovuto organizzare, avrebbe voluto essere partecipe”.