REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Primario di Piacenza arrestato: Michieletti fa scena muta davanti al Gip. La sindaca: “Denunciate”

Licenziato per giusta causa dall’Ausl che ora valuta di di costituirsi parte civile. Il Comune di Piacenza lo farà: “"Certi atti, se accertati, è come se fossero stati compiuti contro tutte le donne di Piacenza”. “Negli atti dell’inchiesta si parla del “clima di omertà” intorno agli abusi

Emanuele Michieletti, 60 anni, ex primario del reparto di Radiologia dell'ospedale di Piacenza: è stato arrestato per violenza sessuale e abusi ai danni di diverse colleghe dottoresse e infermiere

Emanuele Michieletti, 60 anni, ex primario del reparto di Radiologia dell'ospedale di Piacenza: è stato arrestato per violenza sessuale e abusi ai danni di diverse colleghe dottoresse e infermiere

Piacenza, 8 maggio 2025 – E’ stato licenziato per giusta causa Emanuele Michieletti, il primario del reparto di Riadologia dell’ospedale di Piacenza arrestato con l’infamante accusa di abusi sessuali ripetuti su infermiere e dottoresse. Il capo di accusa parla di violenza sessuale aggravata e atti persecutori: sono oltre 30 gli episodi documentati dalla polizia in soli 45 giorni.

Licenziamento per giusta causa

Il recesso del rapporto di lavoro a tempo indeterminato è stato deliberato per giusta causa ai sensi dell'articolo 2119 del codice civile. La deliberazione è stata presa dalla direttrice generale dell'Ausl di PIacenza, Paola Bardasi che spiega: “Abbiamo già iniziato analisi e verifiche interne - aggiunge - e non escludiamo provvedimenti, a breve, dopo un confronto anche con l'autorità giudiziaria".

Bardasi ha confermato che è già stato nominato al suo posto un direttore ad interim del suo reparto. "Non appena possibile - prosegue - vogliamo capire come tutelare tutte le donne coinvolte in questa vicenda, stiamo preparando gli atti e valuteremo di costituirci parte civile nel processo", conclude Bardasi.

Il clima di omertà

Le domande che tutti si fanno, infatti, sono: come è possibile che nessuno sapesse? Perché nessuno ha parlato? “E’ evidente che alla base di simili condotte ci sono certamente comportamenti individuali – tuona il presidente della Regione, Michele de Pascale -, ma c'è anche un clima maschilista e patriarcale che dobbiamo aggredire in radice anche dentro le nostre organizzazioni e istituzioni, affinché non si possa nemmeno ipotizzare il verificarsi di fenomeni di questo tipo. Il sistema sanitario dell'Emilia-Romagna, a partire dall'Ausl di Piacenza - prosegue il governatore - ha attivato negli anni diversi strumenti sia per sostenere denunce e segnalazioni che di prevenzione Tuttavia - aggiunge - un episodio di questa gravità ci impone di andare oltre: dobbiamo rafforzare ogni azione volta a sostenere chi trova il coraggio di denunciare, promuovendo un clima di ancora maggiore fiducia verso le istituzioni, ma ancora di più non possiamo accettare un persistente clima culturale nel quale una persona possa anche solo pensare di attuare condotte come quelle contestate, immaginando di avere il diritto di uscirne impunito per via della sua posizione o del ruolo che ricopre all'interno della nostra società.

Anche il Pd regionale sottolinea come “inquietante” il riferimento degli inquirenti “al clima di omertà e favoreggiamento che avrebbe agevolato questi comportamenti. Come uomini ci vergogniamo di questo clima complice e quasi goliardico e ci sentiamo responsabili della sistemica violenza maschile sulle donne, presente anche nei presidi ospedalieri regionali”.

La sindaca di Piacenza: “Fate come la dottoressa, denunciate”

Anche il Comune di Piacenza si costituirà parte civile nel futuro, eventuale processo al primario accusato di violenza e stalking nei confronti di colleghe e infermieri dell'ospedale. Lo fa sapere la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi: "Certi atti, se accertati, è come se fossero stati compiuti contro tutte le donne di Piacenza, contro la nostra comunità nel suo insieme", afferma Tarasconi.

Secondo la prima cittadina, infatti, "indipendentemente dagli aspetti penali, che sono di competenza della magistratura, ritengo che siamo già di fronte a condotte inaccettabili, anche in considerazione che – stando a quanto già accertato - si sono svolte in un luogo di lavoro, perdipiù in una struttura pubblica, aperta ai cittadini, ai pazienti del nostro sistema sanitario".

Tarasconi si rivolge quindi alle vittime "che ogni giorno purtroppo subiscono atti del genere. Un pensiero che vuole essere un abbraccio sincero: non sentitevi sole, non vergognatevi, non abbiate paura; chiedete aiuto, denunciate. E' necessario, ancora una volta, spezzare il silenzio colpevole che troppo spesso accompagna fatti di questo genere". Per la sindaca, dunque, "è fondamentale trovare il coraggio di parlare, dunque, come ha fatto la dottoressa dell'ospedale di Piacenza rivolgendosi alla direzione generale dell'Ausl e dando il via all'indagine in questione". Tarasconi annuncia anche "ogni azione possibile per far sì che non si abbassi la guardia su una piaga che, purtroppo, è ancora presente ai giorni nostri, in una realtà occidentale teoricamente evoluta come la nostra. E mi riferisco – aggiunge – al maschilismo strisciante e diffuso che porta a sottovalutare certe condotte ai danni delle donne, anche quando non sfociano in reati ma si limitano all'approvazione, al plauso; un maschilismo che non così di rado, incredibilmente, sembra appartenere anche ad alcune donne che puntano il dito e giudicano invece che essere solidali".

Michieletti, scena muta davanti al Gip

Intanto, Michieletti si è avvalso della facoltà di non rispondere nell'udienza davanti al gip di Piacenza. La decisione è stata presa in attesa di leggere gli atti di accusa nell'ambito dell'inchiesta.