REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Ragazzina precipitata dal settimo piano a Piacenza, l’ex le scrisse: “La mia vendetta inizia adesso”

Lui, 15 anni, è accusato di omicidio e, ora, anche di stalking ai danni di Aurora Tila, 13 anni. Ha chiesto il rito abbreviato. In un video lui le colpiva le mani dopo che si era aggrappata alla ringhiera per non cadere nel vuoto. La mamma: “E’ entrato in aula pieno di sé, che dolore”

Bologna, 19 giugno 2025 – “Il mio piano di vendetta inizia da ora, mercoledì 9 ottobre alle ore 2.50". E' questo uno dei tanti messaggi raccolti dalla Procura dei minori di Bologna contro l’ex fidanzatino di 15 anni ora accusato di avere ucciso Aurora Tila, appena 13 anni, facendola cadere dal terrazzo del palazzo dove viveva. 

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Palloncini bianchi davanti alla scuola di Aurora (nel box)
Palloncini bianchi davanti alla scuola di Aurora Tila, la ragazzina di 13 anni morta dopo essere precipitata dal terrazzo a Piacenza: l'ex fidanzatino è accusato di averla uccisa

E’ sulla base di messaggi di questo tenore che la procura del Tribunale dei minori di Bologna ha chiesto e ottenuto dal giudice di contestare al ragazzino anche l'aggravante degli atti persecutori aggravati (dalle minore età della vittima).

Il testimone

Secondo le accuse, il ragazzo avrebbe spinto la 13enne dal balcone del settimo piano del palazzo, colpendola poi alle mani per farla cadere dopo che si era aggrappata alla ringhiera. A incastrarlo anche il racconto di un testimone.

Secondo le indagini e il materiale raccolto dalla procura, il quindicenne (presente oggi in aula) aveva minacciato e molestato Aurora molte volte dopo che lei aveva deciso di interrompere la relazione.

Le aggressioni

Contro di lei anche comportamenti violenti come schiaffi e strattonamenti. Nel periodo immediatamente precedente alla sua morte le inviò numerosi messaggi che sarebbero dovuto servire a farle cambiare idea o anche solo “a denigrarla, umiliarla, spaventarla, e comunque a costringerla a continuare la frequentazione con lui”.

Dopo la contestazione dell'aggravante, la difesa del 15enne ha chiesto un termine e la prossima udienza è stata fissata il 26 giugno. Quel giorno si discuterà la richiesta della difesa di procedere con rito abbreviato condizionato all'audizione di due consulenti medico legali.

Il dolore della mamma

"Mi aspetto giustizia da questo processo, oggi ho provato del gran dolore, anche perché mia figlia non c'è più mentre chi l'ha uccisa era in aula. L'ho rivisto per la prima volta da allora, è entrato in aula molto pieno di sé, con le spalle aperte, non mi aspettavo un atteggiamento del genere. Ero convinta di vedere una persona che almeno dicesse la verità", si dispera Morena Corbellini, madre di Aurora. Parlando al termine dell'udienza, l'avvocata Anna Ferraris, che assieme al collega Mario Caccuri assiste la madre di Aurora, si dice "soddisfatta per la contestazione dell'aggravante dello stalking".

Aurora chiedeva a ChatGpt se doveva lasciare l’ex

Aurora Tila si rivolgeva a ChatGpt, chiedendo consigli sulla relazione con il 15enne poi accusato del suo omicidio (con l'aggravante dello stalking). "Secondo te dovrei lasciarlo?”; “Come faccio a distinguere se è un amore vero o un amore tossico?”, chiedeva Aurora tra l'estate del 2024 e i primi giorni di ottobre. Le conversazioni sono negli atti dell'inchiesta della Procura dei minori di Bologna.

"Si confidava con l'intelligenza artificiale - spiega l'avvocata Anna Ferraris, che assieme al collega Mario Caccuri assiste la madre di Aurora - chiedendo se visto il suo comportamento avrebbe dovuto lasciarlo. E l'applicazione le rispondeva che sì, doveva lasciarlo. Parlare e chiedere consigli all'intelligenza artificiale, piuttosto che ai genitori o agli amici, è una abitudine che oggi hanno tutti gli adolescenti e che si è sviluppata a partire dalla pandemia da Covid. Ecco perché bisognerebbe regolamentare l'utilizzo di queste applicazioni”.