Bologna, 22 gennaio 2025 - Sono pronti i rimborsi per chi è stato colpito dall'alluvione di ottobre 2024, che si è abbattuto su Bologna e in Romagna.
È stata firmata questa mattina l'ordinanza di Protezione civile per poter chiedere gli indennizzi a seguito dei danni subiti dagli episodi alluvionali. Lo comunica il presidente della Regione Michele de Pascale, accompagnato dal commissario alla ricostruzione Fabrizio Curcio, al termina de Il Patto per il lavoro e per il clima.

Gli aiuti in programma vanno da 20 a 5mila euro: la cifra di ventimila è destinata alle imprese, i diecimila sono per i privati che sono stati colpiti due volte dal dissesto e cinquemila per chi, invece, è stato colpito solo una volta. "Sarà possibile fare domanda rispetto a questi indennizzi", spiega de Pascale.
Ora, tra le priorità, l'inserimento del complesso comparto di Bologna nell'attività del Commissario, che "è una partita molto complessa ed è indispensabile venga inserita", sostiene il presidente."C'è la necessità di uniformare alcuni percorsi, faremo una proposta su questo", sottolinea Curcio. Per renderlo possibile, servirà un nuovo decreto del Governo, che dovrebbe arrivare in circa un mese e mezzo.
Intanto, il commissario Curcio 'trasloca' a Bologna: parte della struttura commissariale si sposterà a breve sul territorio, probabilmente negli spazi della Regione. "Un elemento di forma e di sostanza", sottolinea il commissario. In generale, "giorno dopo giorno stiamo facendo passi avanti e stiamo lavorando sul cambio di passo per realizzare le opere di sicurezza", conclude de Pascale. Fondamentale "accelerare i tempi" e realizzare le opere più urgenti. Tra queste, i ponti ferroviari 'critici' di Boncellino e Sant'Agata, ma anche un'area di allagamento programmato per asta fluviale.
Le risorse
Sul tema indennizzi, "dobbiamo ritrasmettere fiducia a imprese e cittadini dell'Emilia-Romagna sulla possibilità di andare a risultato", invita il governatore. Per Curcio, "siamo fiduciosi che si possano migliorare e accelerare in maniera abbastanza rapide, su altre cose c'è bisogno di una riflessione, che non significa fermare le macchine, ma continuare a fare determinate attività operative sapendo che alcune modifiche necessitano di un momento in più per capire bene quale e' la programmazione".
I Comuni colpiti
Tanti Comuni colpiti non hanno il personale sufficiente per gestire l'emergenza. "Ci sono situazioni, sia nell'appennino forlivese che in quello bolognese dove i Comuni non ce la fanno più, non hanno la struttura tecnica per affrontare le criticità che hanno. Vogliamo studiare insieme una attività di supporto più forte - annuncia de Pascale. L'esempio per eccellenza è quello del sindaco di Tredozio (provincia di Forlì-Cesena), "che in questo momento, col fatto che nella vita privata fa il funzionario pubblico è l'unico referente dei lavori pubblici del Comune".