Forte di grandi numeri complessivi e di tante realtà qualitativamente eccellenti, il Lambrusco continua a guadagnare consensi, a maggior ragione in un periodo storico in cui i consumatori prediligono vini più semplici e beverini rispetto a quelli più ‘massicci’, in voga anni fa. Dall’eleganza del Sorbara – anche spumantizzato – al frutto più deciso del Grasparossa di Castelvetro e del Salamino di Santa Croce, i giudici del Gambero precisano di aver riscontrato una crescita di livello costante, soprattutto nelle produzioni di collina e nelle zone storicamente più vocate delle due provincie di Modena e Reggio Emilia. Tutto ciò segna un netto distacco rispetto ai ‘Lambrusco Emilia’ generici, frutto di uvaggi che includono anche varietà meno nobili, con una qualità – e un prezzo – decisamente più bassi.
CronacaVini premiati in Emilia Romagna dal Gambero Rosso, sono 15: ecco quali