SOFIA SILINGARDI
Cronaca

Scuola nel caos: "Cattedre vuote, burocrazia senza fine e carichi di lavoro folli"

Il segretario regionale Snals, Gianni Fontana, fa il punto: "Lo stress grava sul personale. E i sindacati sono pronti a intervenire"

Scuola, si riparte

Scuola, si riparte

Modena, 2 settembre 2023 – Scuola, si riparte ma non senza problemi. "Ci sono sempre più docenti che procedono per vie legali contro l’amministrazione e lo Stato, e questo non può andar bene in un ambiente di apprendimento. Faremo la nostra parte come sindacato". Così Gianni Fontana, segretario regionale Snals, commenta lo scenario in cui apriranno le scuole tra pochi giorni. Con un personale scolastico colpito dal precariato e da un carico di lavoro che spesso supera gli obblighi contrattuali.

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Quali sono i problemi della scuola quest’anno?

"L’amministrazione si ripromette di mettere tutti in cattedra il 15 settembre, ma anche quest’anno, nonostante ci siano stati miglioramenti, a causa del precariato molte cattedre saranno ancora vuote. Ci sono enormi problemi soprattutto per quanto riguarda il sostegno, dove i posti vengono spesso coperti da personale non specializzato: è un problema storico".

E dal punto di vista delle strutture?

"Abbiamo vari cantieri in città nelle scuole di secondo grado, che stanno richiedendo più tempo del dovuto. Grazie ai fondi europei, sono in corso tanti progetti di adeguamento degli istituti che richiedono attività di ristrutturazione, certo mentre si fa lezione è un problema avere cantieri attivi. Ma è giusto così perché molte scuole hanno bisogno di essere rinnovate".

Ci sono altre difficoltà?

"La scuola è oberata da una burocrazia ormai insostenibile, che occupa la maggior parte del carico di lavoro del personale docente e delle segreterie. C’è una difficoltà di gestione da parte dei dirigenti scolastici, che spesso attribuiscono al personale carichi di lavoro ingiustificati, riunioni che strano l’orario da contratto".

Quindi?

"Stiamo cercando di intervenire dal punto di vista sindacale, ma ogni giorno vediamo sempre più questa tendenza, che va a gravare sullo stress da lavoro del personale che ogni anno aumenta. C’è un divario impressionante nel rapporto tra costi di lavoro e benefici di stipendio. Ed è estremamente preoccupante, abbiamo sempre più personale che lamenta questa situazione e che si trova in contenzioso con l’amministrazione".

Da cosa dipende?

"Il problema dell’organico risale ormai agli anni ’90. Ultimamente riguarda soprattutto il personale ATA, che addirittura non è sufficiente per garantire apertura e chiusura delle scuole. Per quanto riguarda il personale docente, viviamo in un momento di forte calo demografico, che si traduce in un calo degli alunni. Ma fino ad oggi l’organico non è stato sufficiente e i docenti si sono caricati di un enorme peso, come le cosiddette classi pollaio".

E per quanto riguarda il Corni?

"Ci è stato comunicato che sono aumentate le unità del personale ATA, per garantire una maggiore sorveglianza. Non a sufficienza, ma riconosciamo la buona volontà dell’amministrazione. Qualche segnale positivo c’è, dopodiché la parte organizzativa, e quindi la gestione di questo personale perché sia efficace negli interventi di controllo deve essere garantito da chi all’interno della scuola ha la responsabilità di gestire il personale".