Bologna, 13 settembre 2023 – Un nuovo anno scolastico alle porte: venerdì 15 settembre si comincia e le lezioni saranno garantite anche nelle zone più colpite dall’alluvione di maggio scorso. Soddisfazione dalla Regione Emilia Romagna, secondo cui ciò è possibile “grazie all’impegno di sindaci, cittadini e istituzioni”.
“Venerdì riaprono tutte le scuole, anche quelle delle zone alluvionate", parola del governatore Stefano Bonaccini “un risultato non scontato vista l’enormità dei danni”. Un ringraziamento speciale va anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella “che lunedì prossimo ha deciso di aprire ufficialmente l’anno scolastico a Forlì”. Presente anche il ministro dell’Istruzione Valditara.

Il presidente della Regione sarà invece a Imola, all’Istituto tecnico agrario chimico “Scarabelli Ghini”, mentre gli assessori saranno nelle province più colpite, in particolare nei Comuni di Medicina, Argenta, Forlì, Castenaso, Castel Bolognese, Lugo, Faenza, Pianoro, Solarolo, Conselice e Cesena.
“C’è ancora molto da fare e per questo serve sostenere rapidamente i Comuni per dare il via ai lavori che ancora devono essere eseguiti” ha detto Paola Salomoni, assessora regionale alla Scuola “Il nostro obiettivo è arrivare ad avere scuole che possano offrire ai propri studenti e studentesse spazi e strumenti migliori rispetto a prima”.
Prima campanella nelle Marche mercoledì 13 settembre
Nel Ravennate le scuole più danneggiate
Per quanto riguarda la stima dei danni, quelli al patrimonio pubblico utilizzato per scuole e servizi educativi (cioè aule ma anche palestre, giardini, laboratori) ammontano a circa 12 milioni di euro. In particolare, gli istituti scolastici più colpiti si trovano a Solarolo, Castel Bolognese, Lugo, Faenza e Sant'Agata sul Santerno, tutti nel ravennate.
Le stime per provincia prevedono costi per il ripristino pari a 9 milioni di euro a Ravenna, 2 a Forlì-Cesena, oltre 500mila euro per la Città metropolitana di Bologna, 400mila euro per Rimini e 100 mila euro per Ferrara.
Soluzioni temporanee in altri istituti o in centri sociali
Le soluzioni adottate per superare i disagi sono molteplici: in alcuni casi le classi sono state dislocate in plessi diversi da quelli preposti, come per esempio a Castel Bolognese: qui i bambini della scuola dell’infanzia hanno trovato ospitalità nella vicina scuola elementare. A Solarolo e Sant’Agata sul Santerno una parte dei bimbi che frequentano il nido sono ospitati provvisoriamente nel vicino Comune di Fusignano.
Altra strategia utilizzata è stata quella di allestire strutture temporanee all’interno di centri sociali o di altri edifici, realizzati in tempo di record durante l’estate per adeguarli alle esigenze scolastiche: il simbolo di una Regione che non s’arrende, e che lotta per tornare al più presto alla normalità.