Tartarughe americane sulle spiagge della riviera romagnola: “Non raccoglietele”

La Regione invita i cittadini a portarle al Centro recupero animali selvatici di Rimini: minacciano la specie locale già in via di estinzione

La tartaruga americana spunta in Romagna

La tartaruga americana spunta in Romagna

Bologna, 8 febbraio 2023 - Sulle spiagge di Rimini, Riccione e Misano Adriatico, a causa delle recenti mareggiate e piene fluviali, sono sbarcati alcuni esemplari di tartaruga palustre americana (Trachemys scripta), una specie esotica invasiva, con rilevanti impatti sulla biodiversità, che minaccia la tartaruga autoctona (Emys orbicularis), in via di estinzione e per questo specie protetta.

La tartaruga palustre americana, infatti, presenta diversi vantaggi competitivi, come le maggiori dimensioni corporee, il raggiungimento della maturità sessuale a età inferiore e una maggiore fecondità. Per questo la Regione ha diramato una nota per ricordare che questo tipo di tartaruga non può essere né detenuta, anche in confinamento, né trasportata, né rilasciata nell'ambiente, individuando per la detenzione temporanea il Centro CITES di Marina di Ravenna (nella Riserva naturale Pineta di Ravenna – sezione Piomboni, via Ciro Menotti 20), gestito dal Raggruppamento carabinieri biodiversità.

Le tartarughe ritrovate potranno essere consegnate al Centro recupero animali selvatici (CRAS) di Rimini (Via Baracchi 47, Corpolò), gestito dall'Associazione Atena Odv che provvederà poi al trasporto al centro di Marina di Ravenna. “E’ un invito che rivolgiamo ai cittadini, nella convinzione che dalla loro collaborazione potrà arrivare un contributo prezioso – spiega l’assessora regionale ai Parchi e biodiversità, Barbara Lori -. Purtroppo sono sempre più numerosi i casi di piante o animali esotici che, introdotti dall’uomo in modo accidentale o volontario, mettono a serio rischio molte specie e varietà native, compromettendo un equilibrio spesso fragile e già minacciato dalle attività umane”.

Come distinguere le tartarughe

La tartaruga palustre americana si può individuare facilmente per le vistose striature rosse, gialle o arancioni sul capo e sulle zampe. La Emys orbicularis invece è uniformemente scura e punteggiata di giallo sia nel capo che nelle zampe.

Cosa sono le specie aliene

In Italia sono più di tremila, di cui circa il 15% invasive, con un aumento del 96% negli ultimi 30 anni. Questi animali minacciano l’esistenza di moltissime specie ed ecosistemi nativi. La tartaruga palustre americana in particolare può influire negativamente sugli ambienti colonizzati attraverso la predazione di una grande varietà di specie animali, tra cui insetti acquatici, crostacei, pesci e anfibi, e nutrendosi anche di vegetazione acquatica. Un altro fattore di rischio legato al rilascio di questa specie nell’ambiente è dovuto alla possibilità di trasmissione di patogeni ad altre specie.

Un progetto per la conservazione della tartaruga autoctona

L'Emilia-Romagna è stata scelta come regione pilota per il progetto "Life Urca Proemys (Urgent Conservation Actions pro Emys orbicularis in Italy and Slovenia)" che vede coinvolte numerose istituzioni italiane e slovene con il coordinamento generale del WWF Italia. Uno dei risultati previsti è la realizzazione del Piano di gestione nazionale per la conservazione della tartaruga palustre Emys orbicularis. Il piano, che vede la Regione impegnata in prima linea, intende individuare a livello nazionale i principi e le azioni da mettere in atto per la salvaguardia della specie. Questa misura sarà poi applicata sperimentalmente sul territorio regionale per una sua successiva revisione definitiva prima della sua adozione.