Emilia Romagna: le case da tutelare. Una legge per le dimore storiche

In Commissione cultura la legge per aiutare enti, eredi e famiglie a conservarle. Pronto un elenco (provvisorio) di 90 abitazioni di artisti, letterati, musicisti, eroi e scienziati

Visite guidate nell’appartamento di Lucio Dalla

Visite guidate nell’appartamento di Lucio Dalla

Bologna, 13 gennaio 2022 - Giosué Carducci, nella sua dimora di Bologna, riposava accanto a quattro scaffali in abete con circa duemila volumi, fra cui rare edizioni cinquecentine. Mentre nella villa di Luciano Pavarotti, immersa nelle campagne attorno a Modena, ci sono ancora i quadri che il tenorissimo ha dipinto: amava le tinte sgargianti, solari come la sua voce. E a Lugo, nell’abitazione di famiglia di Francesco Baracca, asso della Grande guerra, è bello ammirare i festoni con la scritta "W Trento e Trieste": la Patria in ogni stanza.

Si dice che la casa parli di noi, del nostro modo di essere, delle nostre passioni. È ancor più vero per le case dei personaggi famosi che fra quelle mura hanno vissuto, pensato, creato. "Entrare nella casa di un artista, di uno scrittore o di un musicista è un modo per conoscerlo meglio, quasi per rafforzare un legame di affetto e di intimità con lui e con la sua opera", spiega Mauro Felicori, assessore regionale alla cultura. La Regione Emilia-Romagna sta per varare una legge, che sbarca oggi in commissione cultura, che tutelerà e sosterrà le "Case delle persone Illustri".

"Studi e abitazioni che sono parte dell’eredità culturale potente che queste personalità ci hanno lasciato – aggiunge Felicori –. A noi l’impegno di custodirla, di preservarla e di tramandarla". Alcune di queste dimore, aggiunge, per effetto di lasciti o di acquisti sono già di proprietà pubblica, altre sono tuttora private, "ed è giusto che il sistema pubblico aiuti le famiglie e gli eredi a tutelare questa memoria, a consentirne la conservazione, la custodia e l’apertura al pubblico".

In molti Paesi le Case degli Illustri sono divenute preziose risorse di richiamo turistico. Nei mesi scorsi il Servizio Patrimonio culturale della Regione ha realizzato un primo ‘censimento’. Un elenco di 90 case: 39 riferite ad artisti, 13 a letterati, 8 a musicisti e cantanti, 7 a personaggi storici, 6 a scienziati e inventori, le altre a cineasti, collezionisti e famiglie famose.

Con 18 case, Ravenna è la provincia col maggior numero di dimore, seguita da Bologna (16), Parma e Forlì-Cesena (entrambe con 12). Fra le 90 dimore, una ventina sono gestite dalle famiglie che tengono viva la memoria, una dozzina invece sono valorizzate da fondazioni. Emergono le case degli emiliano romagnoli famosi nel mondo, Giuseppe Verdi (la villa di Sant’Agata di Villanova sull’Arda, Piacenza, e la casa natale di Busseto, Parma), Giorgio Morandi (l’abitazione in via Fondazza 36 a Bologna ma anche la casa a Grizzana, sul primo Appennino), Ludovico Ariosto (la casa di Ferrara ma anche il Mauriziano di Reggio Emilia, sua dimora estiva) o Giovanni Pascoli, nella cui casa di San Mauro si può ancora sentire l’eco del fanciullino che fu.

Ma ci sono tanti altri personaggi che possiamo conoscere ancor meglio attraverso le loro dimore: pittori straordinari come Carlo Mattioli, architetti geniali come il modenese Cesare Leonardi, ricercatori appassionati come il faentino Raffaele Bendandi, musicisti capaci di regalarci allegria come Secondo Casadei.

"Mi ha colpito, per esempio, entrare nella casa dello scultore e pittore Ilario Fioravanti, a Roncofreddo, nel Cesenate – racconta Felicori –. Mi sembrava che lui fosse ancora lì a lavorare. Una testimonianza viva e formidabile.

Queste case degli Illustri, tra l’altro, si trovano spesso in paesi e piccoli Comuni: hanno una fortissima valenza identitaria". Per metterle a sistema, la Regione studierà un marchio di qualità per le case degli illustri, generando – annuncia il Servizio Patrimonio culturale – "una costellazione di pianeti riconosciuti da una medesima etichetta di prestigio".