Discoteche senza ballare in Emilia Romagna? "Una presa in giro"

Indino, presidente del sindacato è furioso: "Non siamo gli untori, miliardi di danni. Decisivo vaccinare i giovani nelle disco. Ma la Regione dice no"

Discoteche (foto d'archivio)

Discoteche (foto d'archivio)

Rimini, 29 maggio 2021 - "Aprire le discoteche senza ballare è come andare al cinema, pagare il biglietto, entrare e ti fanno ascoltare solo il sonoro". Gianni Indino, presidente regionale del sindacato sale da ballo Silb-Fipe, è una furia. Da metà giugno mezza Italia sarà bianca, Il Paese sta ripartendo, ma ancora non scende in pista. Si potrà andare nelle discoteche ma senza agitarsi troppo: funzioneranno come normali bar o ristoranti. "Sono contrario – prosegue Indino –. Anche se bisogna lasciare libertà d’impresa ai gestori. Per me è antieconomico. Certo, ci sono locali che hanno anche la cucina e allora possono arrangiarsi. Ma senza ballare non c’è socializzazione, non ci sono contatti. Ma tu immagina andare a prendere una bibita in discoteca, senza musica, sarebbe una punizione, non esiste".

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Perché allora una decisione del genere? "È un contentino verso una categoria che ancora non ha una data certa per ricominciare a lavorare. Questa non è un’apertura, è una presa per il sedere".

La Regione ha proposto l’utilizzo del green pass per entrare nei locali da ballo. "Ma dobbiamo prima vaccinare i giovani. Al giorno d’oggi il green pass è un’altra presa in giro".

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Il generale Figliuolo invita a vaccinare i giovani nelle disco. "Noi è dallo scorso gennaio che lo diciamo. Ci siamo offerti per mettere a disposizione i nostri locali. L’assessore Donini ci ha risposto che non c’era bisogno. Mi risulta che in Piemonte abbiano seguito le nostre indicazioni e in alcune discoteche facciano 1000 dosi al giorno".

Secondo lei i giovani hanno voglia di vaccinarsi? "La Liguria, ad esempio, ha dato questa opportunità: 21mila richieste in 4 ore. È giusto creare la condizioni perché i ragazzi vengano a vaccinarsi".

In che modo? "Ho parlarto con diversi dj che sarebbero disponibili per fare in modo che i giovani si possano ritrovare in discoteca e creare momenti di socializzazione prima della somministrazione del vaccino".

In Emilia Romagna oltre alle disco, ci sono tante balere. "Giusto. Secondo me i locali per il ballo di coppia dovrebbero essere già aperti. Su 280 discoteche, una settantina sono balere, chi le frequenta ha superato l’età della pubertà e penso sia stato vaccinato".

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Il vostro settore è stato a lungo dimenticato, come mai? "Prendere posizione a nostro favore è molto rischioso. Nell’immaginario collettivo siamo gli untori. Anche se ci si dimentica che la Sardegna era bianca due mesi fa, dopo tre settimane è diventata rossa e le discoteche erano chiuse. Addebitare le responsabilità a chi di fatto non ne ha, mi sembra un gioco che deve finire".

Qual è stato il danno in termini di cifre? "A livello italiano sono 2 miliardi di euro di fatturato perso, diventano 3,5 con l’indotto, una bella perdita per il nostro settore. Parliamo di ballerine, dj, musicisti, parcheggiatori, guardarobieri, vocalist, barman, cuochi, buttafuori, geometri, grafici".

A San Marino il 19 giugno si tornerà a ballare con un mega evento. "Sarà una serata organizzata nella zona del tiro a segno dal Musica di Riccione. Sono previste 3mila persone, minimo. Ci saranno protocolli sanitari da seguire. I risultati serviranno per poter chiedere delle aperture con le stesse modalità che metteremo in campo a San Marino".

Infine parliamo di ristori. "Ci sono stati, ma insufficienti. In alcuni casi mancette, in altri zero. Prendiamo il Cocoricò. Doveva riaprire a Pasqua del 2020, non lo ha fatto, non ha preso un euro. Non ha avuto la possibilità di lavorare. O finisce presto la pandemia o salta".