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Emilia Romagna, 8mila imprese aperte nei primi 3 mesi del 2025: ma il saldo è negativo

Il rapporto di Unioncamere: sono oltre 8.324 le aperture da gennaio a marzo mentre le chiusure sono state 8.965. In calo, tuttavia, sullo stesso periodo del 2024. Ecco l’andamento per settore economico

Sono 8.324 le nuove imprese aperte nei primi tre mesi del 2025 in Emilia-Romagna; 8.965 le chiusure: il risultato è un saldo negativo di 641 aziende

Sono 8.324 le nuove imprese aperte nei primi tre mesi del 2025 in Emilia-Romagna; 8.965 le chiusure: il risultato è un saldo negativo di 641 aziende

Bologna, 29 maggio 2025 - Sono 8.324 le nuove imprese aperte nei primi tre mesi del 2025 in Emilia-Romagna. Considerando, nello stesso lasso di tempo, 8.965 chiusure il risultato è un saldo negativo di 641 aziende, per un totale complessivo di 432.247 realtà imprenditoriali attive in regione. E' quanto emerge dalle elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna sull'andamento demografico delle imprese al 31 marzo scorso.

Chiusure in calo rispetto al 2024

In dettaglio, viene evidenziato nello studio, nel periodo compreso tra gennaio e marzo, le cessazioni sono diminuite "decisamente scendendo a quota 8.965, rispetto alle 9.788 registrate nello stesso trimestre del 2024, e rispetto alle oltre 10.000 dei primi tre mesi del 2020" con un saldo sì negativo ma risultato "il più contenuto riferito al primo trimestre degli ultimi quattro anni". A livello nazionale, l’andamento negativo è risultato meno dinamico (-0,05%) e nelle principali regioni del Nord-Italia il tasso demografico dichiarato è risultato più pesante di quello emiliano-romagnolo in Piemonte (-0,33%) ed in Veneto (-0,28%), mentre il saldo è stato sostanzialmente stabile in Lombardia (-0,04%).

Agricoltura, silvicoltura e pesca

Il saldo dei primi tre mesi è negativo (-617 imprese, -1,2%), ma è il più contenuto nello stesso trimestre degli ultimi dieci anni.

La variazione è stata determinata dall’agricoltura (-611 imprese, -1,3%) e dalla pesca e acquacoltura (-45 imprese, -2%).

Industria

Il saldo dei primi tre mesi è stato negativo (-175 imprese, -0,4%) ma è il più contenuto nel primo trimestre degli ultimi dieci anni.

È cresciuto il sotto-settore della riparazione e manutenzione di macchine (+26 unità, +0,6%) ed è rimasto sostanzialmente stabile il numero delle imprese specializzate nella fabbricazione di altri mezzi di trasporto (+2 unità, +0,5%).

Al contrario sono diminuite le imprese dell’industria della moda (-38 imprese, -0,7%), l’industria alimentare (-36 imprese, -0,7%) e quelle del fondamentale settore della fabbricazione di macchinari e apparecchiature nca (-31 imprese, -0,8%). In flessione numerica anche l’industria del legno con una riduzione meno consistente, ma sensibilmente più rapida (-24 imprese, -1,2%).

Costruzioni

Saldo negativo nei primi tre mesi del 2025 per questo settore (-44 imprese, -0,1%) risultato, comunque, lontanissimo rispetto all’ampiezza di quelli prevalenti fino al 2020.

Servizi

Il numero delle imprese è rimasto sostanzialmente stabile (-96 unità, -0,04%) risultato frutto di apporti positivi da parte della quasi totalità dei settori che ne fanno parte, con l’eccezione sostanziale del commercio e del trasporto e magazzinaggio.

In negativo commercio all'ingrosso e al dettaglio e la riparazione di autoveicoli e motocicli (-533 unita, -0,6%), anche se con una consistenza inferiore a quella dello stesso trimestre del 2024.

A determinare il risultato complessivo il commercio all’ingrosso (-295 unità, -0,9%) e il commercio al dettaglio (-299 unità, -0,7%). Entrambi, però, con risultati meno ampi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Gli altri servizi diversi dal commercio hanno registrato una nuova crescita nel numero delle imprese (+437 unità, +0,3%), anche più consistente di quello dello scorso anno. Il contributo più rilevante è dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+123 unità, +0,6%).

In crescita anche le attività finanziarie e assicurative (+95 unità, +0,9%), e l’aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+91 unità, +0,6%).

Prosegue l’ampiamento della base imprenditoriale delle attività immobiliari (72 unità, +0,2%) e dei servizi di informazione e comunicazione (+68 imprese, +0,7%).

Variazione solo marginalmente negativa per le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (-12 unità, -1%). Il risultato è il frutto della compensazione tra il calo delle imprese della ristorazione (-83 unità, -0,3%) e della crescita di quelle del comparto dell’alloggio (+71 imprese, +1,3%).

E così l’unico sostanziale contributo negativo è venuto dalle dichiarazioni delle imprese del trasporto e magazzinaggio (-61 unità, -0,5%).

L’andamento per forma giuridica

Prosegue la crescita delle società di capitale (+787 unità, +0,6%) anche se con un ritmo lievemente rallentato rispetto all’inverno del 2024.

In diminuzione le società di persone (-614 unità, -0,8%) e le ditte individuali (-706 unità, -0,3%), ma con un saldo negativo che ha quasi dimezzato la sua ampiezza rispetto al primo trimestre 2024. In calo anche le altre forme giuridiche, prevalentemente date da cooperative e consorzi (-78 unità, -0,8%).