Buoni pasto, il caso a Modena: il manager? Può mangiare più dell’operaio

Alla Cpl Concordia pronti allo sciopero: "Buoni pasto da 12 euro per i capi, 7,50 per gli altri"

Foto d’archivio in mensa aziendale

Foto d’archivio in mensa aziendale

Concordia (Modena), 15 marzo 2022 -  Forse lo stomaco di un dirigente è più difficile da riempire? O il lavoro ’al vertice’ ha bisogno di un maggiore apporto calorico? Potrebbero essere queste le domande che si è fatta la Cgil quando, nel mezzo della trattativa per il rinnovo del contratto in Cpl Concordia, colosso del settore energia, sindacalisti e azienda si sono ’incagliati’ sulla questione buoni pasto. Il nodo: per trasfertisti e capireparto l’importo dei ticket ammonta a 12 euro. Tutto il resto dei lavoratori ha a disposizione "solo" 7 euro e 50. Lo strappo, nonostante il buon accordo in via di definizione, ha spinto il sindacato a proclamare lo stato di agitazione: "Pronti allo sciopero".

Come sono andate le cose? Lo spiega Rodolfo Ferraro, segretario provinciale della sezione edil-legno di Cgil (Fillea): "Stavamo concludendo un contratto ottimale, sia dal punto di vista salariale che dei diritti. L’azienda, però, con decisione unilaterale, ha deciso di strappare sul fronte buoni pasto. Fino all’anno scorso Cpl aveva mantenuto un modus operandi differenziato in base agli stabilimenti: dove non c’era la mensa interna, i lavoratori avevano la possibilità di fruire del pranzo presso strutture convenzionate, con la certezza che i dieci, dodici euro della consumazione restassero a carico dell’impresa. All’inizio di quest’anno, invece, la dirigenza ha comunicato di non voler rinnovare le convenzioni, passando al sistema dei ticket, il cui importo si è abbassato a poco più di sette euro".

Qui iniziano i dolori: per i sindacalisti il problema è di "dignità": con ticket di questo tipo – osservano – si incentiverebbe il pasto in cantiere, al freddo, consumato in modo frugale. "I lavori di fatica, invece, necessitano di apporti energetici adeguati: un panino mangiato ’al volo’ non va bene". Ma a far precipitare le cose è stata la disparità di trattamento: 12 euro per i vertici e 7 e mezzo per tutti gli altri. "Benefit tagliati per metalmeccanici ed edili, mentre i vertici continuano a godere di un buon trattamento.

E’ ingiusto. Abbiamo protestato – aggiunge Ferraro – ma per tutta risposta, la dirigenza ha comunicato di voler mettere in pratica il nuovo regolamento già dal primo di aprile".

E adesso? Cgil si dice pronta a scioperare: "Ci faremo valere con tutti gli strumenti di cui disponiamo". L’azienda, contattata, ha preferito non replicare. Di certo, al momento, per tanti il pranzo in Cpl è diventato ’indigesto’.