Caro energia, Bonaccini: "Qui si rischia la catastrofe, serve unità"

Il governatore dell' Emilia Romagna: "Subito un tetto al prezzo del gas in Europa e in Italia". E sul rigassificatore a Ravenna: "Si farà"

Bologna, 29 agosto 2022 -  L'emergenza energetica rimane al centro della campagna elettorale. Mentre il governo il Governo fa partire una ricognizione per il reperimento dei fondi per nuovi aiuti a famiglie e imprese Salvini propone un 'armistizio' sul tema luce e gas e Calenda propone il "vediamoci anche oggi" mentre Bonaccini non ha dubbi: "La prima cosa da fare è un tetto al prezzo del gas in Europa e in Italia". "Se non si parte da lì - spiega il governatore dell'Emilia Romagna - non c'è altra misura sostenibile".

Stefano Bonaccini
Stefano Bonaccini

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"Non c'è bisogno della tregua della campagna elettorale - continua ancora il presidente della Regione Emilia Romagna -, perché inevitabilmente la campagna c'è ed è in corso, visto che si vota fra poche settimane. Quello che è giusto è, al di là delle appartenenze politiche, trovare il massimo di unità intorno a misure che il governo può varare per venire incontro a imprese, famiglie, enti locali, indipendentemente se ciascuno di loro vota al centro, a destra, a sinistra. Qui stiamo parlando del rischio di una crisi sociale drammatica".

"Avremmo ancora avuto bisogno di Draghi per alcuni mesi"

Queste le parole con cui Bonaccini risponde alla proposta d' 'armistizio' lanciata da Carlo Calenda e raccolta dal leader della Lega, Matteo Salvini  in diretta su 'L'aria che tira' su La7. "È surreale - ha detto - che da destra, Salvini, Berlusconi e Meloni invochino provvedimenti di Draghi salvifici quando hanno fatto cadere il governo. Noi avremmo avuto bisogno del Governo Draghi ancora per alcuni mesi, per l'autorevolezza che raccoglie in Europa e nel mondo e per l'autorevolezza che deve avere un governo stabile e non caduto, rispetto a trattare argomenti drammatici come questo. Ciò che oggi è un problema, in certi casi un dramma, può diventare una tragedia e una catastrofe tra poche settimane".

"Sono i voti, e non i sondaggi, a fare la differenza"

Poi il numero uno della Regione lancia l'avvertimento: "Anche se i sondaggi danno il centrodestra vincente alle prossime elezioni, "noi abbiamo il dovere di crederci. Chi parla del 26 settembre ha già smesso di lottare. E io non sono tra questi. I sondaggi fotografano una situazione, ma non sono le urne, sono i voti dei cittadini che fanno la differenza. E noi possiamo ribaltare questa situazione, indicando non di essere migliori della destra, perché non ne abbiamo l'autorità morale, ma dicendo che siamo più affidabili". Ad esempio, cita Bonaccini, "sull'energia e l'ambiente siamo molto più affidabili. La destra propone il nucleare, ma per la prima centrale ci vogliono 15-20 anni. E cosa succede nel frattempo? Chiudono le imprese? Ora bisogna fare le cose che servono".

"Lavoriamo per vincere le elezioni"

Il presidente mette dunque in guardia il Pd. E alla domanda sull'ipotesi di un nuovo Governo di unità nazionale, dopo il 25 settembre, Bonaccini replica: "Coi se e coi ma non si fa la storia. Noi lavoriamo per vincere le elezioni". Allo stesso modo, il governatore stoppa ogni domanda anche sull'eventuale congresso del Pd in caso di sconfitta dem alle elezioni. "E' una cosa di cui agli italiani in questo momento davvero non interessa".

"A Ravenna il rigassificatore si farà"

A Ravenna il rigassificatore "si farà". Non lascia spazio ai dubbi Stefano Bonaccini che gela così le proteste anche di pezzi del centrosinistra che chiedono un ripensamento sul progetto. "Possono chiedere quello che vogliono - dice Bonaccini -, ma il rigassificatore a Ravenna si farà. C'è una maggioranza di centrosinistra in Comune che lo vuole, poi è chiaro che in una coalizione si possono avere idee diverse. Ci mancherebbbe. Ho letto però che anche Fratoianni e Bonelli hanno detto che potrebbero essere d'accordo sul progetto. Peraltro sanno che a Ravenna realizzeremo anche il più grande parco eolico-fotovoltaico a mare in Italia, tra i più grandi in Europa, se il nuovo Governo non ce lo impedisce". E in quel caso, punge Bonaccini, "vorrei proprio vedere come farebbe a spiegarlo".