Mutui Emilia Romagna, tassi in aumento e impennata di surroghe: i dati

Si abbassa il capitale richiesto per l'acquisto della prima casa. Cosa succede nelle province e come cambia la rata. Tasso fisso o variabile? I consigli degli esperti e l’analisi di Facile.it

Bologna, 16 marzo 2023 – Crescono i tassi di interesse, si abbassa il capitale richiesto e aumentano le richieste di surroga dei mutui. La situazione finanziaria delle famiglie sta rapidamente cambiando anche in Emilia Romagna, dove la richiesta medi dei mutui è in calo del 4,4%. A mettere la fuoco la situazione in tutta la regione è un’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it su un campione di circa 52mila richieste di mutuo raccolte tutte le province tra luglio 2021 e febbraio 2023. La ricerca ha evidenziato come – per far fronte all’aumento dei tassi di interesse che fanno lievitare le rate e pur di non rinunciare all’acquisto della prima casa – in Emilia Romagna le persone si siano orientate sulla richiesta di importi più contenuti. Una tendenza confermata anche dai dati dei primi mesi del 2023, che vedono la domanda media scendere ulteriormente con un importo medio richiesto che si aggira sui 140mila euro per unità immobiliare (139.674 euro è la cifra esatta). Ne risente quindi anche il mercato. Il calo degli importi richiesti significa che le famiglie stanno dando fondo ai risparmi oppure, nella maggioranza dei casi, gli acquirenti scelgono case più economiche

Mutui prima casa: come sta cambiando la situazione
Mutui prima casa: come sta cambiando la situazione

La stretta delle banche

“La diminuzione graduale degli importi richiesti è strettamente legata all’aumento dei tassi di interesse”, spiegano gli esperti di Facile.it. “In alcuni casi è l’aspirante mutuatario che prova ad alleggerire la rata mensile, in altri è la banca stessa che, per preservare il rapporto tra rata e reddito, è costretta a ridimensionare la richiesta”. Nella provincia di Rimini si registrano le domande di importo medio più elevato, mentre a Reggio Emilia l’importo più basso. Ecco la mappa delle province.

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La situazione in Emilia Romagna

Nel secondo semestre del 2022, l’importo medio richiesto in Emilia-Romagna per un mutuo prima casa era sceso a quasi 143mila euro (142.996 euro l’importo esatto), valore in calo del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. La tendenza al ribasso è confermata dai primi dati del 2023, che spostano l’asticella ancora più in basso, con richieste medie intorno a 139.674 euro. Il calo dell’importo ha determinato una riduzione del rapporto tra il valore del mutuo e quello dell’immobile (Ltv), che in 12 mesi passa dall’84% del secondo semestre 2021 all’80% di quest’anno. A livello nazionale, invece, l’importo medio richiesto nel 2022 è stato di 141.779 euro.

Impennata di surroghe

In Emilia-Romagna sono tanti i titolari di mutui che, avendo firmato negli scorsi anni un finanziamento a tasso variabile, cercano nuove soluzioni per far fronte agli aumenti. E questo ha determinato una nuova impennata delle surroghe: secondo l’analisi Facile.it, nei primi due mesi del 2023 hanno rappresentato il 16% sul totale delle domande di finanziamento raccolte in Emilia-Romagna, valore più che raddoppiato (+114%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Cosa succede nelle province

Analizzando le richieste di mutuo prima casa raccolte nel secondo semestre 2022 su base locale, emergono differenze significative. Rimini è la provincia dell’Emilia-Romagna dove è stato richiesto l’importo medio più alto (156.027 euro), seguita da Bologna (154.725 euro). Valori inferiori alla media regionale per Ravenna (142.193 euro), Modena (141.050 euro), Parma (138.691 euro) e, staccata di un soffio, Forlì-Cesena (138.005 euro). Chiudono la classifica Piacenza (132.181 euro) e Reggio Emilia (131.889 euro).

Tassi fissi o variabili? Quale scelgono le famiglie

Un’indicazione su come sta cambiando il mercato in Emilia-Romagna emerge anche dal tipo di tasso con cui vengono indicizzati i finanziamenti per l’acquisto della prima casa. Se a livello regionale il 64% delle domande presentate nelle banche e nelle agenzie di finanziamento erano per un tasso variabile o variabile con un limite massimo, stabilito in fase di sottoscrizione del contratto (variabile con cap), la tendenza a prediligere questa tipo di tasso di interesse ha riguardato anche le singole province. La percentuale di finanziamenti variabili sul totale delle richieste arriva addirittura al 68% in provincia di Ravenna.

I tassi oggi: come cambia la rata

Quali sono oggi le condizioni di mercato per chi oggi vuole sottoscrivere un mutuo prima casa? La situazione è certamente meno favorevole rispetto al passato. Secondo le simulazioni di Facile.it per un finanziamento medio – è stato preso come riferimento un mutuo da 126mila euro con durata di 25 anni e Ltv del 70% – i tassi fissi (Taeg) disponibili oggi online partono dal 3,71% (era 1,64% 12 mesi fa), con una rata mensile superiore di oltre 120 euro rispetto all’anno scorso. E questo determina un aumento di 36mila euro di interessi sull’intera durata del mutuo. I tassi variabili (Taeg) disponibili online, invece, partono dal 3,52% (era 0,77% a marzo 2022), con una rata iniziale di 615 euro, circa 156 euro in più rispetto all’anno scorso.

Qual è il mutuo migliore?

“Nella situazione attuale, caratterizzata da un aumento costante dei tassi, scegliere il mutuo giusto può essere un’operazione più complessa rispetto al passato”, dicono gli esperti di Facile.it. “Non esiste, in assoluto, una soluzione migliore o peggiore – continuano – in quanto ci sono diversi fattori che incidono sulla decisione finale, come la capacità reddituale, l’età, la propensione al rischio e le caratteristiche stesse dell’immobile oggetto di mutuo. Proprio per questo, affidarsi a consulenti esperti che sappiano identificare la soluzione più adatta alle esigenze dell’aspirante mutuatario”.