Saldi invernali 2022: quando iniziano in Emilia Romagna

Al via da mercoledì 5 gennaio: la spesa media pro capite prevista è di 164 euro. Ecco perché preferire i negozi fisici

Bologna, 5 gennaio 2022 - Mercoledì 5 gennaio inizieranno in Emilia-Romagna i tanto attesi saldi invernali. Si tratta, come sempre, di una buona occasione per i clienti di acquistare prodotti a prezzi vantaggiosi e per i negozi di prendere una boccata di respiro dopo un anno difficile, segnato dalla riduzione dei consumi dovuta alla pandemia.

La spesa media pro capite

La spesa media pro capite degli emiliano romagnoli, dalle analisi condotte da Confesercenti Emilia Romagna, si assesterà sui 164 euro; il 78% degli acquisti verranno realizzati nei negozi fisici e riguarderanno soprattutto prodotti di abbigliamento. Per il presidente della Confesercenti Emilia Romagna, Dario Domenichini: “I saldi sono ormai un rito consolidato per tutti coloro che cercano occasioni per acquistare prodotti di qualità con ottimi prezzi e sconti notevoli e anche quest’anno i consumatori potranno trovare un’ampia scelta a prezzi veramente vantaggiosi".

Confesercenti giudica positivamente anche l’accordo fra le Regioni per l’omogeneità del calendario dei saldi: "E' positivo – continua Domenichini - che vi sia una data di partenza unica dei saldi, almeno fra le regioni limitrofe, obiettivo che perseguiamo da diversi anni anche se si dovrà probabilmente ragionare sull’attuale normativa delle vendite promozionali, per evitare confusione e pratiche non sempre corrette da parte di diversi gruppi commerciali ma, soprattutto, dei grandi gruppi dell’online che beneficiano di una tassazione irrisoria e propongono sconti quando vogliono durante tutto l’arco dell’anno. I saldi, comunque, rimangono per l’economia dei negozi indipendenti, un momento fondamentale per riprendere fiato e smaltire le scorte invendute. I titolari dei negozi hanno, inoltre, adottato tutte le precauzioni necessarie per consentire alla clientela di acquistare in sicurezza".

Vendite trasparenti. Ecco perché fidarsi di più dei negozi fisici

 La Fismo Confesercenti (Federazione Italiana Settore Moda), per garantire la massima trasparenza nello svolgimento delle vendite, come ogni anno, indirizza ai propri associati e ai consumatori, un decalogo che invita caldamente a rispettare e che prevede di: 

 Indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo scontato in euro).

Accettare pagamento con assegni, carta di credito e bancomat secondo i termini delle relative convenzioni.

In caso di vizi o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi, seguire le ordinarie norme in materia di garanzia.

 In casi diversi dal vizio o dalla mancata conformità la sostituzione del capo è a discrezione del titolare dell’esercizio.

Consentire la prova dei capi in vendita per verificare la corrispondenza della taglia.

Non esibire sconti generici, specie se riferiti soltanto ad alcuni articoli.

Rendere visibile l’interno del negozio.

 Evidenziare all’esterno le taglie eventualmente disponibili.

Usare la massima cortesia.

"Saldi tranquilli"

Esiste inoltre uno strumento di d’informazione e controllo che si rivolge sia alla clientela, sia agli operatori commerciali: Saldi Tranquilli. 

Per ottenere maggiori informazioni sulle regole dei saldi, Confcommercio Ascom Bologna ha attivato un numero di telefono cui rivolgersi (tel. 051-6487.411 – dal lunedì al venerdì. Orario: 10.30-12.30 e 14-17) e una sezione notizie del sito www.ascom.bo.it dove si trovano le informazioni e gli eventuali aggiornamenti sull’applicazione della disciplina dei saldi di fine stagione.

Economia: l'Emilia Romagna è in ripresa, ma l'inflazione incombe

Quest’anno i saldi invernali partono in un contesto di buona ripresa del sistema economico regionale, seppur caratterizzata da consumi interni ancora piuttosto deboli. Rispetto allo scorso anno quindi sono migliorate le aspettative circa l’andamento delle vendite di fine stagione, nonostante le preoccupazioni legate all’inflazione galoppante.

“In questo momento si sta anche scontando una situazione particolare dove a fronte di una domanda in alcuni casi aumentata - commenta Marco Cremonini, Presidente regionale e Vice Presidente nazionale di Federazione Moda Italia - l’offerta patisce delle difficoltà nell’approvigionamento del prodotto che penalizzano le potenzialità del momento. Anche l’inflazione preoccupa il consumatore, quasi al pari della pandemia: siamo sicuramente in un periodo ancora complicato per il commercio, che comunque tenta di rialzarsi, soprattutto nel settore moda, dopo un anno terribile come il 2020”.