REDAZIONE EMILIA ROMAGNA

Sanità, lavoratori delle cliniche private e delle Rsa in sciopero il 22 maggio

Una forza lavoro composta da 10mila persone solo in Emilia-Romagna, in lotta per il rinnovo del contratto. Dopo lo stallo delle trattative i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno decretato la mobilitazione

Gli assistenti che lavorano tra cliniche private e case per anziani, in regione, sono circa diecimila

Gli assistenti che lavorano tra cliniche private e case per anziani, in regione, sono circa diecimila

Bologna, 16 maggio 2025 – Sono almeno 10mila, in Emilia-Romagna, le lavoratrice e i lavoratori che prestano la loro opera nell’ambito della sanità privata e delle Rsa, le residenze per gli anziani.

Un ‘esercito’ in lotta per il rinnovo del contratto e che, considerato, lo stallo delle trattative ha deciso di proclamare uno sciopero per giovedì 22 maggio. L’astensione dal lavoro sarà a livello nazionale.

"Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, le associazioni dei datori di lavoro che fanno capo ad Aiop (Assocaizione italiana ospedalità privata)  e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) non hanno fatto alcun passo in avanti e continuano a subordinare l'apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte di ministero e Regioni".

Lo dichiarano i segretari emiliano-romagnoli di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, Marco Bonaccini, Sonia Uccellatori e Paolo Palmarini, confermando la mobilitazione ai fini dello sblocco del contratto collettivo nazionale del settore e per l'avvio della trattativa del contratto unico delle Rsa.

Per i sindacati tengono banco infatti "un silenzio assordante e una posizione inaccettabile, che lascia circa 10mila professionisti del settore in Emilia-Romagna senza contratto" da sei e 13 anni.

"Chiederemo alla Regione Emilia-Romagna di fare la sua parte per inserire il criterio dell'obbligo di rinnovo del contratto per mantenere gli accreditamenti – affermano i rappresentanti dei lavoratori –, chiedendo il vincolo attraverso la Conferenza delle Regioni, congiuntamente al ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Dura la presa di posizione dei sindacalisti: “Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d'impresa sui lavoratori e sulla collettività", incalzano Bonaccini, Uccellatori e Palmarini.

In vista dello sciopero, come fanno sapere i sindacalisti, "intensificheremo le mobilitazioni sui territori, con assemblee nei luoghi di lavoro, presidi e iniziative pubbliche: il 22 dalle 10.30 saremo davanti alla Regione e chiederemo di essere ricevuti subito”.