EconomiaSciopero venerdì 26 maggio, Emilia Romagna “esonerata”: treni, bus e orari garantiti

Sciopero venerdì 26 maggio, Emilia Romagna “esonerata”: treni, bus e orari garantiti

Giornata nera per il trasporto pubblico e per le scuole su tutto il territorio nazionale, ma restano escluse le aree emiliano-romagnole colpite dall’alluvione. Da lunedì 29 tornano attivi i treni da Faenza a Forlì e Ravenna, con programmazione parziale

Bologna, 25 maggio 2023 - Si torna a scioperare. Venerdì 26 maggio braccia incrociate per gli operatori del settore pubblico e privato di tutta Italia, con possibili disagi per trasporto pubblico e scuole. Ad indire la protesta è Usb, con l'adesione di Usb Ps e Fisi, che insieme alzano la voce contro il governo e contro il precariato. Sebbene l’alta adesione su tutto il territorio nazionale, resta tuttavia escluso dallo sciopero il personale dell’Emilia Romagna dove popolazione ed enti locali sono alle prese da giorni con la gestione dell’emergenza in seguito alla tragica alluvione

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Situazione treni in Emilia Romagna, quando riaprono le linee interrotte dall’alluvione

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Sciopero 26 maggio: le motivazioni

Come spiega Usb in una nota, lo sciopero generale del 26 maggio "rappresenta un passaggio importante per la ripresa delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia dentro un'economia di guerra, sia quella in Ucraina sia quella scatenata dal governo Meloni contro le fasce più povere e deboli". Salario minimo, contratti di lavoro stabili, nuove assunzioni: al centro della protesta c’è chiaramente la tutela di lavoratori e lavoratrici a fronte di uno scenario sconfortante. In particolare, Usb insieme a Usb Ps e Fisi, richiedono al governo 300 euro di aumento nello stipendio mensile a fronte del forte aumento dei prezzi, riduzione dell’orario lavorativo a 32 ore a parità di salario, un milione di nuove assunzioni, l’introduzione di una legge sul salario minimo di almeno 10 euro l’ora sui minimi tabellari, maggiore scorrimento nelle graduatorie dei concorsi, difesa del Reddito di cittadinanza.

"Vogliamo rimettere al centro della discussione il salario rubato da 30 anni, l'orario di lavoro estenuante, le pensioni misere e i servizi pubblici allo sfacelo” si legge nella nota Usb. Infine, i sindacati protestano anche contro il decreto Cutro, sul nuovo codice degli appalti e sulla guerra in Ucraina.

Lo sciopero di treni e bus del 26 maggio non verrà fatto in Emilia Romagna
Lo sciopero di treni e bus del 26 maggio non verrà fatto in Emilia Romagna

L’alluvione e l'esonero dallo sciopero

Mentre nel resto d’Italia scuole e trasporto pubblico, insieme a Trenitalia, Italo Treno e Trenord, sciopereranno, Usb fa sapere con una nota che l’Emilia Romagna resterà esonerata: “A seguito della drammatica alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna, la USB ha revocato parzialmente lo sciopero generale dell’intera giornata del 26 maggio”. A confermare è Tper, che fa sapere che il trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano a Bologna e Ferrara sarà regolarmente in funzione, insieme a Tep per il bacino provinciale di Parma, Seta per Modena, Reggio Emilia e Piacenza e Start Romagna.

Sciopero in Emilia Romagna: modalità, orari e province

L’esonero riguarda aziende ed enti pubblici e privati che garantiscono i servizi pubblici essenziali (trasporto, servizi sanitari, scuola, vigili del fuoco, energia gas e acqua, ecc) su tutto il territorio regionale. In particolare, nelle aree colpite duramente dall’alluvione, c’è l’esonero e la revoca dello sciopero per tutte le aziende ed enti pubblici e privati. L’esonero riguarda le province di Ravenna, Forlì Cesena, Rimini e Circondario imolese (Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Fontanelice, Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme, Dozza, Imola, Medicina, Mordano). Nelle restanti province di Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Reggio Emilia e Piacenza lo sciopero è confermato solamente per le aziende del settore privato che non garantiscono servizi essenziali alla popolazione. Saranno dunque a rischio i settori di commercio, industria, logistica, ecc. Come sottolinea Usb nella nota, restano incluse nella mobilitazione " i dipendenti dei settori del privato non soggetti alla 146/90 nelle zone dell'Emilia Romagna non colpite dell'alluvione”.

Ripartono i treni da Faenza verso Forlì e Ravenna

La linea ferroviaria Adriatica (con la riattivazione della tratta tra Faenza e Forlì) e la linea tra Faenza e Ravenna vanno verso la riapertura anticipata. Una nota del Mit, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fa sapere che, allo stato, l'ipotesi è che possano tornare operative da lunedì, dunque in "anticipo rispetto alle previsioni, anche se con alcune limitazioni dovute al perdurare dei lavori di ripristino all'infrastruttura e alle tecnologie". Ingegneri e personale delle Fs sono al lavoro per ripristinare collegamenti viari e ferroviari.

La programmazione dei treni sulla tratta adriatica sarà, in una prima fase, parziale; il numero dei treni, specifica sempre il ministero, verrà aumentato progressivamente con l'obiettivo del ripristino totale delle corse entro la settimana successiva. I tecnici stanno lavorando senza sosta per effettuare i test necessari su tutti gli impianti. In contemporanea proseguono i lavori nel bacino di Lugo e tra Portomaggiore e Ravenna (dove è attivo un servizio di bus sostitutivi), zone ancora fortemente danneggiate su cui ci sarà una previsione di riattivazione nei prossimi giorni. In tutto questo, il ministro Matteo Salvini tornerà a Bologna domenica, mentre in questi giorni proseguono i contatti diretti degli uffici del ministero con gli amministratori locali.