Elezioni 2022 in Emilia Romagna: il Pd e le grandi coalizioni "Vinciamo anche senza"

Festeggia il segretario regionale Tosiani: la gente ci vota perché siamo credibili "Parte da qui una spinta forte per l’affermazione del centrosinistra nel Paese"

Luigi Tosiani

Luigi Tosiani

Bologna, 28 giugno 2022 - Pd pigliatutto in Emilia-Romagna all’indomani delle amministrative. E il segretario regionale dem, Luigi Tosiani, festeggia il ritrovato governo di quattro Comuni sopra i 15mila abitanti. Un successo in due puntate: Budrio e Riccione al primo turno, Parma e Piacenza al ballottaggio grazie alle vittorie di Michele Guerra e Katia Tarasconi.

Ma il leader dem in regione guarda a tutto il territorio, tant’è che nella mappa risulta che "nelle prime 50 città per popolazione della regione ne governiamo 41".

C’è già chi parla di modello Emilia-Romagna di morettiana memoria...

"Più che di modello parlerei di metodo. Le vittorie di Michele Guerra a Parma e di Katia Tarasconi a Piacenza sono il suggello di una tornata elettorale importante. Le vittorie al primo turno a Budrio e Riccione si rafforzano con questo straordinario risultato, a tratti storico, perché a Parma non governavamo da 25 anni e a Piacenza abbiamo battuto il centrodestra unito. Partivamo in salita, ma abbiamo recuperato dimostrando che con il centrosinistra largo, plurale e molto civico possiamo sconfiggere le destre".

Lei evoca il campo largo. Ma a Parma e Piacenza avete vinto senza il Movimento 5 Stelle...

"Come dimostrano queste amministrative, ma anche le precedenti di ottobre a Bologna, Rimini e Ravenna, abbiamo dimostrato che si possono costruire coalizioni vincenti e plurali sia con il Movimento 5 Stelle sia senza. Il motivo è semplice: il Pd è il perno della coalizione, serio e credibile come ha ben detto il segretario Enrico Letta, e ha costruito alleanze non in base a formule elettorali, ma su programmi, candidature valide e intelligenze dei territori".

Alleanze senza formule elettorali. Ma alle elezioni Politiche come sarà il rapporto con il centro?

"Nei progetti alternativi che abbiamo messo in campo nelle città c’è spazio per i riformisti. Ma come ho detto per il Movimento 5 stelle, non possiamo fermarci alle alchimie. Il nostro obiettivo è dare un contributo dall’Emilia-Romagna all’affermazione del Pd e del centrosinistra nel paese".

Nonostante il successo del Pd, il governatore emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini invita all’umiltà. Della serie, le politiche non sono le amministrative. Un messaggio al segretario dem Letta?

"Credo che Bonaccini abbia solo voluto cogliere un punto importante: bene l’orgoglio per un risultato importante, ma nessun trionfalismo. E piedi ben piantati a terra. Perché nelle città si deve lavorare da subito per risolvere i problemi di tutti i giorni delle persone, dando il via a progetti credibili come i nostri candidati".

Il centrodestra diviso in alcuni casi vi ha giovato?

"Ci sono state situazioni a macchia di leopardo: a Parma era diviso, come anche a Budrio. Ma a Piacenza e Riccione siamo riusciti a ribaltare un risultato dove il centrodestra governava, unito, rispettivamente, da 5 e 10 anni...".

Nonostante gli ottimi risultati, il Pd e le altre forze politiche devono fare i conti con l’astensione sempre più alta.

"Un dato purtroppo che si è consolidato nelle ultime tornate amministrative e non. Per questo serve una riflessione di tutte le forze politiche anche rispetto alla capacità di recuperare una dimensione di prossimità che porti a recuperare i rapporti con le persone, ridando importanza alla dimensione fisica del rapporto tra politica e cittadini".

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