È un dolore sordo quello che da diciotto mesi attanaglia il cuore di Rubens Gardelli, l’imprenditore forlivese privato dell’amore e delle braccina protese del figlio Brando: il peggior incubo per ogni genitore. Tre anni appena, nel luglio del 2023 il ‘cucciolo’ viene portato in Guatemala dalla madre e ormai ex moglie di Gardelli. E una maledetta mattina d’estate quando Katherine comunica al marito la volontà di accompagnare il bimbo a Lido Adriano per trascorrere una giornata al mare. Gardelli non ha motivo di dubitare delle parole della donna, almeno fino a quando, in serata, madre e figlio non fanno rientro a casa: temendo che possano essere rimasti coinvolti in un incidente stradale, Rubens chiama i pronto soccorso di Forlì e Ravenna. Solo alcune ore più tardi la scoperta dell’amara verità: la mamma, che qualche tempo prima aveva incontrato una psicologa a causa di una depressione post partum, ha fatto ritorno in Guatemala, sua terra natale portando con sé l’inconsapevole Brando.
"Un vero e proprio rapimento – racconta Gardelli -. I primi tempi, la madre mi faceva qualche videochiamata, a sua discrezione. Il piccolo era felice di vedermi, mi ha sempre fatto festa. Poi dal 13 maggio, Katherine ha cambiato il numero di telefono e chiuso ogni contatto. Il 7 gennaio Brando ha compiuto tre anni e gli ho mandato un regalo attraverso un amico. E’ stato rifiutato". In centro America risiedono i nonni materni del bambino, titolari di un’impresa che opera nel mondo del caffè. Lo stesso in cui lavora Rubens, proprietario di un’avviatissima azienda di torrefazione, vincitrice del titolo di campione del mondo del settore in Cina nel 2017. "Prima del dramma, sono stato tre volte in Guatemala, la famiglia di mia moglie è facoltosa e potente, hanno guardie armate agli ingressi di casa".
Per riabbracciare Brando, il padre contatta avvocati di grido, la Farnesina, l’Ambasciata e persino il nunzio apostolico. Senza esito, purtroppo. "In Guatemala deve essere fissata la data dell’udienza per il rimpatrio, chiesto alla luce della Convenzione dell’Aja sulla sottrazione internazionale dei minori. Intanto il tribunale di Forlì ha confermato l’ordinanza esecutiva di affidamento esclusivo e rafforzato, mentre è slittata per due volte l’udienza per la separazione e l’affidamento". I tempi della giustizia non aiutano. "Sono stato costretto a intraprendere la via giudiziale: Kathrine mi ha persino denunciato in Guatemala per violenza psicologica". Malgrado tutto, Gardelli era pronto a mettere da parte ogni rancore pur di riabbracciare la luce dei suoi occhi. "Ero disponibile a donare alla madre la casa, del valore di 1 milione e 400 mila euro, affinché venisse ad abitare in Italia con Brando. In alternativa, avevo proposto di lasciare il bimbo in Guatemala per frequentare la scuola, chiedendo di fargli trascorrere le vacanze in Italia. Non ho mai ricevuto risposta. Ogni speranza è ora affidata all’avvocato Gian Ettore Gassani, che segue Claudia Ciampa, la madre del piccolo Ethan, portato dal padre negli Stati Uniti. "Il legale sostiene che la vicenda fino a oggi abbia avuto una dimensione troppo privata. E’ stato lui a propormi di organizzare una fiaccolata per dare visibilità al dramma che sto vivendo".
L’iniziativa è in programma questa sera a Forlì alle 18.45 con partenza dalla chiesa del Suffragio, dove alle 18 sarà celebrata una Santa Messa. Alla manifestazione sarà presente anche l’onorevole Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia, già tramite per il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Parteciperò per ribadire il mio pieno sostegno e la mia vicinanza a un padre che sta affrontando un dramma umano inimmaginabile – spiega la parlamentare -. Sono determinata a fare tutto ciò che è il possibile per supportarlo nel suo impegno per riportare Brando a casa. Purtroppo il Guatemala è una Nazione con cui è estremamente difficile rapportarsi sul piano diplomatico ma non smetteremo di cercare ogni strada possibile per risolvere il caso".