Giornata della memoria 2022, l'Emilia Romagna realizza la mappa dei Giusti

Il 27 gennaio in tutto il mondo si ricorda l'Olocausto. In quella data, nel 1945, la liberazione del campo di Auschwitz. Tante le iniziative in regione

Giornata della Memoria 2022, la mappa dei Giusti in Emilia Romagna

Giornata della Memoria 2022, la mappa dei Giusti in Emilia Romagna

Bologna, 27 gennaio 2022 - Oggi, 27 gennaio, il mondo si ferma per ricordare, attraverso la Giornata della Memoria, la tragedia dell’Olocausto. Proprio in questo giorno, ma nel 1945, le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, creato dai tedeschi nella Polonia occupata. I soldati russi si trovarono davanti uno spettacolo inimmaginabile: uomini e donne divenuti ormai scheletri ambulanti e migliaia di cadaveri accatastati. La scoperta di Auschwitz rivelò, per la prima volta, al mondo, per intero, la portata del genocidio nazifascista degli ebrei, ne furono sterminati almeno 6 milioni, di cui oltre 7.500 italiani.

I Giusti tra le Nazioni dell'Emilia Romagna

Ma ci furono anche coloro che cercarono di salvare la vita degli gli ebrei rischiando la propria, spesso riuscendoci, nascondendoli e proteggendoli. Lo stato di Israele, dopo la Seconda guerra mondiale, istituì l’onorificenza di ‘Giusto tra le Nazioni’, per riconoscere il sacrificio e il coraggio di queste straordinarie persone. In Emilia-Romagna sono 76 i Giusti, spesso persone di umili condizioni, sacerdoti, figure vicine alla Resistenza, ma anche molti comuni cittadini. In occasione della ricorrenza di oggi, una mostra e un volume del Museo ebraico di Bologna raccontano le loro storie di straordinario altruismo. “I Giusti in Emilia-Romagna, piccole grandi storie di salvatori e salvati”, a cura di Vincenza Maugeri e di Caterina Quareni, è il titolo del libro, realizzato in collaborazione con Minerva edizioni che accompagna la mostra, che rimarrà aperta fino al 6 marzo.

La mappa del Museo ebraico

Ma la vera novità è rappresentata dal progetto di mappatura praticamente completa dei Giusti tra le Nazioni emiliano-romagnoli, realizzato dal Meb, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, attraverso i fondi della legge regionale sulla Memoria. Andando, infatti, sul portale creato ad hoc, si possono conoscere le vite e i gesti di coraggio dei Giusti della nostra regione e, attraverso una mappa con geolocalizzazione dell’Emilia-Romagna, guardando i segnalini appuntati sulla cartina, si possono individuare le località e le province dove vissero e operarono.

Cliccando sopra i segnalini, poi, compare il nome, la foto del Giusto e un link che, una volta aperto, fa apparire una scheda con i dati anagrafici del Giusto, la data di nascita e morte, la sua professione, i nomi delle persone che ha salvato dalla persecuzione nazista e le modalità utilizzate. E ancora altre istantanee e la data di riconoscimento come Giusto. La maggior parte dei Giusti risiedeva in provincia di Parma (24) e di Modena (21)

Le storie dei Giusti emiliano romagnoli

Volendo, poi, si può approfondire la loro storia, sempre attraverso il sito. Storie come quella di Odoardo Focherini di Carpi (Modena), dirigente d’azienda e intellettuale cattolico, che si adoperò per mettere in salvo il maggior numero possibile di ebrei, nascondendoli, dando loro rifugio, fornendo assistenza e documenti falsi. Impresa nella quale riuscì fino al momento del suo arresto, l’11 marzo del 1944. Poi per lui si spalancò l’inferno dell’internamento e della deportazione, che si concluderà solo con la morte nel campo di Hersbruck, in Germania, il 27 dicembre del 1944. Fu l’unico dei ‘Giusti’ emiliano-romagnoli a non sopravvivere. Focherini salvò tante famiglie ebree e oltre 50 persone.

Oppure storie come quella dell’agente immobiliare Alfonso Canova, originario di Sasso Marconi (Bologna) e titolare, sotto le Due Torri, dell’agenzia immobiliare F.a.t.a. Canova fornì assistenza e salvò almeno sei ebrei stranieri che si trovavano in regime di internamento a Sasso Marconi. Dopo l’8 settembre, infatti, la situazione si fece difficile per gli internati e rischiavano l’arresto e la deportazione. Vista la situazione di pericolo, Canova portò il gruppo di ebrei da Sasso Marconi al suo podere a Guzzano, vicino a Pianoro, in una località più isolata e sicura. Là rimasero nascosti e Canova, ogni settimana, portava loro cibo e forniva conforto. Poi procurò documenti e tessere annonarie false che permisero al gruppo di vivere durante il periodo trascorso a Bologna e poi di mettersi in salvo in Svizzera. Canova venne arrestato e interrogato, con l’accusa di aver dato rifugio a ebrei, e rimase in carcere a Bologna, al Comando militare di Porta San Mamolo, per circa otto giorni. Durante gli interrogatori non diede alcuna informazione riguardo i suoi protetti e, non sussistendo prove per trattenerlo, venne liberato.

Iniziative per la Giornata della Memoria 2022

Sono davvero tantissime le iniziative messe in campo, in Emilia-Romagna, per la Giornata della Memoria: mostre, presentazioni di libri, documentari, incontri, spettacoli e l’apertura straordinaria del Museo e del Campo di Fossoli. I vari appuntamenti si possono consultare anche sul sito Cartellone del portale regionale “EmiliaRomagnaCreativa”. Ecco i principali eventi:

Bologna

Nella sede dell’Assemblea legislativa, da oggi al 18 febbraio, sarà allestita “Stelle senza un cielo. Bambini nella Shoah”, una mostra fotografica dedicata all’infanzia travolta dalle deportazioni nazifasciste, ideata dal museo Yad Vashem di Gerusalemme. (Info a questo sito).

Al Museo Ebraico di Bologna, il 30 gennaio alle 16, si terrà lo spettacolo “L’inferno di Auschwitz da Dante a Peter Weiss”, con Michael Dallapiazza, in dialogo con Emanuela Marcante e Daniele Tonini. Letture, immagini e musiche di Luigi Nono, Viktor Ullmann, Ilse Weber e Leonard Cohen.

Modena

Sempre in tema di mostre, da segnalare anche quella realizzata dalla Fondazione Fossoli di Carpi: “Frida e le altre. Storie di donne, storia di guerra: Fossoli 1944”, a cura di Elisabetta Ruffini, che mette in luce volti e storie passate per il Campo di Fossoli. Per quanto riguarda gli spettacoli, andrà in scena oggi, al Teatro Comunale di Carpi, “Segnale d’allarme - La mia battaglia VR” di e con Elio Germano, l’opera teatrale, in realtà virtuale, scritta da Elio Germano e Chiara Lagani, realizzata dalla Fondazione Fossoli con due spettacoli: alle 11 per le scuole (iscrizione obbligatoria su info@fondazionefossoli.it) e alle 21 per la cittadinanza (iscrizione obbligatoria a questo link)

Ferrara

A Ferrara, al Teatro Comunale sono previsti – fino al 30 gennaio – concerti, spettacoli, film e incontri. In particolare, tutte le conferenze al Ridotto del Teatro saranno introdotte e coordinate dal professor Franco Cardini, storico e saggista.

Cesena

A Cesena, la settimana della Memoria ha preso il via con la posa (il 19 gennaio) di nove pietre d’inciampo sul selciato delle strade cittadine, progetto anche questo sostenuto dalla Regione. Ogni pietra riporta il nome della persona arrestata e deportata, l’anno di nascita, giorno e luogo di deportazione, e data di morte ad Auschwitz. Le persone, sono appartenenti alle famiglie Forti, Jacchia e Saralvo. La città malatestiana si aggiunge quindi alle numerose località europee che, dal 1992, hanno abbracciato il progetto dell’artista tedesco Gunter Demnig e delle sue Stolpersteine, a sostegno di una memoria diffusa delle vittime del nazismo.

Faenza

Oggi, alle 21, al Teatro Masini di Faenza sarà in scena “Perlasca. Il coraggio di dire no”, di Alessandro Albertin, regia di Michela Ottolini: un racconto commovente della storia di Giorgio Perlasca, Giusto tra le Nazioni.

Eventi audiovisivi

A causa delle restrizioni imposte dal Covid, molti saranno gli appuntamenti audiovisivi. Sono una quindicina i documentari sulla Resistenza e sulla Shoah disponibili gratuitamente sul sito web Documentando, la nuova piattaforma digitale di conservazione e visione dei documentari italiani dell’Associazione Documentaristi dell’Emilia-Romagna, in collaborazione anche con la Regione Emilia-Romagna. Tra i documentari in programma, “Sulle tracce di Dossetti. Il racconto di Monteveglio” di Giulio Filippo Giunti; “Caserme Rosse - Il lager di Bologna (2009)” di Danilo Caracciolo e Roberto Montanari e la “Trilogia della Memoria (2005)” di Primo Giroldini, una raccolta composta da tre documentari frutto del progetto “Archivi audiovisivi della memoria”: “Io sono ancora là (sulla deportazione a Mauthausen)”, “Patrioti, ribelli (sulla lotta di liberazione in provincia di Parma) ed “Eravamo donne ribelli” (sulla resistenza al femminile).