Emergenza lavoro Emilia Romagna, doppia beffa: record di incidenti e ispettori in fuga

Drastico taglio dei controllori: 70 in meno dal 2014 (erano 375) nonostante l’aumento di competenze

Infortuni, vittime sul lavoro e ispettori: i numeri in Emilia Romagna

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Bologna, 18 marzo 2022 - L’ultimo in ordine di tempo, cinque giorni fa, si chiamava Vasyl Syrotiuk ed era ucraino: il suo viaggio alla ricerca di una vita migliore, cominciato qualche anno fa, è finito in un cantiere di Castel Maggiore, Bologna. Vasily è morto precipitando dal solaio di un edificio in ristrutturazione. È una litania tragica, quella dei caduti sul lavoro: 110 nel 2021, solo in Emilia Romagna. A cui si aggiungono altri dati allarmanti: da Piacenza a Rimini, le denunce per infortunio sul lavoro sono balzate in un anno da 67.816 a 74.066, con un incremento percentuale del 9,22% (molto superiore alla media nazionale); quelle di malattie professionali sono passate da 4.136 del 2020 a 5.578 del 2021 (dati Inail).

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Una piaga dovuta anche ai mancati controlli, affidati per legge agli ispettori del lavoro: gli stessi ispettori che oggi scendono in piazza, a Roma, per manifestare davanti alla sede del Ministero del lavoro. È stato proclamato, infatti, lo sciopero nazionale dell’intera categoria, piegata dalle carenze di organico, da responsabilità sempre più pesanti e stipendi non adeguati alle competenze assegnate. Molti ispettori fra l’altro hanno cambiato lavoro in questi anni, strermati dalle difficoltà.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’esclusione dell’Ispettorato del lavoro dagli aumenti previsti per tutti i dipendenti dei Ministeri: una misura ritenuta incoerente con i continui appelli lanciati dalle istituzioni per contrastare le morti sul lavoro e il lavoro sommerso.

L’imperativo - dicono i sindacati che appoggiano la protesta, - è aumentare il personale addetto alle ispezioni: nelle Ausl della regione operano 375 ispettori, 70 in meno rispetto al 2014 (-15,7%). L’Emilia-Romagna è comunque una delle regioni che effettuano più ispezioni in Italia (circa 20.440 nel 2019 in tutta la penisola) e secondo un report curato dalla Cisl, nel 2020 in regione sono state effettuati appena 1.684 accertamenti, di cui solo 271 in edilizia, e riscontrate 323 violazioni. Una goccia nel mare, se si pensa all’enorme numero di cantieri aperti grazie ai bonus varati dal governo.

"La ripresa economica , indispensabile per far ripartire il Paese, non può tradursi in un abbassamento delle tutele, in una destrutturazione dell’organizzazione e in un aumento insostenibile dei ritmi di lavoro", dichiara a questo proposito Filippo Pieri, segretario generale Cisl Emilia-Romagna. "Il rilancio dopo la crisi pandemica deve necessariamente puntare a un lavoro di qualità, che vada oltre il semplice rispetto delle norme, per orientarsi verso un orizzonte di benessere organizzativo che deve includere anche coloro che, ogni giorno, si adoperano per assicurare la diffusione di una vera cultura della sicurezza.