Inglese al nido in 75 scuole dell'Emilia Romagna. "E a settembre si triplica"

Il progetto 'Sentire l'inglese' ha coinvolto quasi 3.500 bebè. Bonaccini e Schlein in visita a un asilo bolognese

Bonaccini e Schlein in visita a un nido del progetto

Bonaccini e Schlein in visita a un nido del progetto

Bologna 17 maggio 2022 - "Sentire l’inglese". Per riconoscerne il suono, imparare a collegare le prime parole agli oggetti più comuni e per conoscere, infine, una lingua straniera già in tenera età. Il progetto educativo, fortemente voluto dalla Regione, ha così coinvolto 75 nidi e scuole dell’infanzia dell’ Emilia-Romagna nel corso dell’ultimo anno (quasi 3.500 bambine e bambini), collezionando fin da subito i suoi primi risultati: l’inglese si inserisce, infatti, in piccoli spazi quotidiani nelle ore di permanenza dei bambini nei servizi educativi, in piena armonia tra chi insegna e chi, con sguardo attento, apprende.

Soddisfazioni che portano la regione, come annunciato dalla vicepresidente Elly Schlein, “a triplicare, nel mese di settembre, il numero di scuole coinvolte”. Già nella prima fase, infatti, l’iniziativa ha saputo entusiasmare educatori e bambini, come testimonia il sorriso dei più piccoli durante le ore trascorse al nido Mazzoni, nel quartiere Savena. Nella stessa sede, stamattina, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la vicepresidente Elly Schlein hanno potuto constatare, direttamente, i primi frutti raccolti, dove i bambini dell’asilo nido hanno mostrato agli ospiti tutto ciò che nel corso dell’ultimo anno hanno già velocemente appreso.

Dai primi termini, fino alle canzoni in lingua inglese, la comprensione di una nuova lingua in età infantile si traduce così in un’occasione di crescita per il bambino e in uno strumento imprescindibile per la sua formazione futura. “I bambini di oggi quando entreranno a far parte, in futuro, del mercato del lavoro e della ricerca, saranno certamente più forti - spiega Bonaccini - perché conosceranno le lingue straniere al pari della lingua madre. E credo che questa dovrebbe essere una politica nazionale e non lasciata alla buona volontà di una singola regione. Introdurre l’inglese è fondamentale, perché la capacità di apprendimento nei bambini e velocissima: vogliamo insegnare ai piccoli, dai 0-6 anni, la qualità educativa per la quale nacquero i nidi, che non sono parcheggi ma agenzie educative del territorio”.