Lavoro, 2.850 nuove assunzioni in Romagna: ecco le figure richieste

Il fabbisogno delle cooperative Legacoop, continua la difficoltà a reperire personale. Per il prossimo semestre, il 20% della manodopera è richiesto nel settore Servizi

Ravenna, 28 novembre 2022 - Nei prossimi sei mesi le cooperative romagnole prevedono 2.850 nuovi posti di lavoro, più di un terzo dei quali a tempo indeterminato: a dirlo è l'Osservatorio sul fabbisogno occupazionale promosso da Legacoop e Federcoop Romagna. Le ricerche sono così distribuite: 1.548 a Ravenna, 555 a Forlì-Cesena e 748 a RiminiTra le ragioni della ricerca di nuovo personale, le cooperative aderenti identificano turn over (48,7%, in crescita rispetto al 2022) ed espansione dell’attività aziendale (34%). Nel semestre precedente, maggio-novembre 2022, all’interno della cooperazione romagnola erano state assunte 2.400 persone. Ecco le figure richieste per il 2023.

Lavoro, nuove assunzioni in Romagna nel 2023
Lavoro, nuove assunzioni in Romagna nel 2023

Assunzioni in Romagna: ecco le figure ricercate

Tra i 2.850 potenziali nuovi assunti del 2023, il 20% è indicato dal settore Servizi (581 persone), il 18% da quello Salute (521), il 15% da Agroalimentare (436), l’11% da Commercio e turismo (319), il 7% da Trasporto, logistica, magazzinaggio (198) e da Costruzioni ed infrastrutture (188). Per più di metà del totale la ricerca sarà rivolta a personale che ha conseguito laurea (23%), diploma (20%) o qualifica professionale (9%). Le cooperative romagnole per il 2023 tendono, rispetto alla seconda parte del 2022, ad una maggiore ricerca di profili per un rapporto stabile, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato (il 35% del totale).

Si assiste anche ad un incremento della ricerca di figure con un livello di istruzione più elevato (+ 9%) ma anche ad un aumento di quelle con un livello di istruzione più basso (+31%) collegabile all’incremento delle offerte di lavoro stagionale. Inoltre, vi è una vera e propria esplosione della ricerca di personale con competenze informatiche (+83%), che identifica un’accelerazione, tra le cooperative romagnole, di quelle impegnate in processi di profonda innovazione. 

Occupazione, l'Osservatorio per la ricerca del personale 

"La difficoltà di reperimento di manodopera — dichiara Mario Mazzotti, presidente di Legacoop e Federcoop Romagna — si conferma un dato strutturale per le nostre cooperative. Sia che stiamo parlando di imprese che prevedono incrementi di volumi e attività, sia di chi invece segnala pericoli di recessione e stagnazione. Per questo, proprio per dare una mano ad affrontare questa emergenza e favorire la realizzazione dei progetti di crescita e consolidamento delle nostre associate, stiamo mettendo in campo strumenti concreti per la formazione, che 8 cooperative su 10 sono pronte a finanziare in proprio, e il welfare aziendale". L’Osservatorio sul fabbisogno occupazionale delle cooperative romagnole, giunto alla terza edizione, ha cadenza semestrale e prende in esame un campione di 100 imprese, rappresentative delle circa 400 aderenti a Legacoop Romagna, con 23.000 dipendenti, 80.000 soci, oltre 6 miliardi di euro di fatturato. Legacoop Romagna rappresenta circa 380 imprese associate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un valore della produzione di oltre 6 miliardi di euro, 80 mila soci e oltre 23mila lavoratori. Federcoop Romagna è il polo nazionale specializzato in servizi alle cooperative che fa capo a Legacoop Romagna. Al suo interno operano un centinaio di professionisti nei campi contabile, fiscale, legale, del lavoro, ambientale e della consulenza avanzata. Nel semestre precedente, maggio-novembre 2022, all’interno della cooperazione romagnola erano state assunte 2.400 persone, 500 delle quali identificate attraverso un apposito accordo con Randstad. Nei 6 mesi precedenti, da novembre 2021 a maggio 2022, le assunzioni erano state 1.800. "Ci troviamo di fronte a cambiamenti profondi nel mondo del lavoro — aggiunge Paolo Lucchi, amministratore delegato di Federcoop Romagna — e l’Osservatorio ci è utile per orientare le scelte di formazione e di investimento, in una fase nella quale regna un’incertezza generalizzata rispetto ai “fondamentali” della nostra economia ed a molti dei riferimenti che determinano le scelte strategiche del sistema imprenditoriale cooperativo".