"Donne con le palle?" Legacoop Romagna dice no e detta il vademecum delle parole 'giuste'

"Linee guida su linguaggio e politiche di genere in azienda": questa l'inziativa che sposa le politiche di genere direttamente in azienda

 La cooperazione in Romagna sposa le politiche di genere

La cooperazione in Romagna sposa le politiche di genere

Bologna, 20 ottobre 2021 - "Linee guida su linguaggio e politiche di genere in azienda". Così la cooperazione in Romagna ha deciso di sposare le politiche di genere direttamente in azienda e lo ha fatto mettendo nero su bianco l'elenco delle cosidette 'parole proibite' o fuoriere comunque di discriminazioni. Il documento contiene infatti oltre ad esempi e applicazioni concrete su come il linguaggio tenda a discriminare attraverso stereotipi saldamente radicati tipo 'uomini d'affari' a 'uomini di legge', anche il rifiuto pretestuoso di termini come 'assessora', 'sindaca', 'architetta' o 'ingegnera', anche da parte delle donne stesse.

Le linee guida indicano poi quali sono le locuzioni da evitare per superare modelli di riferimento maschili, spesso usati con intenti 'benevoli'. E allora addio alle frasi del tipo 'dipendente che è il nostro uomo migliore' o 'la collega che ha le palle'.

Insomma il primo passo è prendere atto che nel mondo del lavoro "il problema esiste ed è imponente", tra presenza di donne nei ruoli apicali e nei cda, differenze salariali, stereotipi e retaggi culturali, linguaggio e modelli di riferimento. Per quanto riguarda in particolare il linguaggio, argomenta il presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti nell'introduzione della pubblicazione, è "spesso generatore di discriminazioni": non si tratta di "un dibattito elitario ed inutile, bensì di un dovere storico. Trasferire nel linguaggio e quindi nella vita modalità di espressione che giochino un ruolo positivo e contribuiscano all'affermazione della parità di genere".

C'è anche l'invito a riflettere sulle differenze di approccio riservate a uomini e donne. Pure le politiche di conciliazione devono essere attivate per tutti i lavoratori, indipendentemente dal genere, e occorre superare una visione del lavoro basata sulla quantità di tempo di permanenza in ufficio per arrivare a valutare la qualità del lavoro svolto.

Legacoop non si ferma qui e nei prossimi mesi il tema delle politiche di genere e più in generale delle differenze e complessità all'interno delle aziende saranno all'ordine del giorno con l'analisi delle opportunità legate al Pnrr e tramite l'organizzazione di una iniziativa pubblica sul tema.