Grandine e temporali sempre più forti, il meteorologo: "Vi spiego perché"

Luca Lombroso: "Il fenomeno di ieri, di tipo ’supercella’, è stato particolarmente intenso. Oggi avremo ancora un po’ di instabilità, da giovedì entriamo in una nuova fase di risalita delle temperature. Peggiora domenica"

Il meteorologo di Unimore, Luca Lombroso (foto Fiocchi)

Il meteorologo di Unimore, Luca Lombroso (foto Fiocchi)

Modena, 27 luglio 2021 - L’arrivo dei temporali di ieri era stato anticipato con un post dagli esperti dell’Osservatorio Geofisico dell’università di Modena e Reggio Emilia. Ne abbiamo parlato con Luca Lombroso, meteorologo dell’Osservatorio universitario.

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Il meteorologo di Unimore, Luca Lombroso (foto Fiocchi)
Il meteorologo di Unimore, Luca Lombroso (foto Fiocchi)

Come siete riusciti ad anticipare l’arrivo del temporale? "Questo temporale è un esempio di come la meteorologia ci può aiutare. E’ sufficiente che si impari a conoscere cosa può dare. Non si può dire il giorno prima ci sarà la grandine a Fiorano, Castelnuovo e Castelfranco. Si può dire il giorno prima la grandine è possibile o i temporali forti sono possibili, e quando sono previsti temporali forti ci può sempre essere la grandine in un’area abbastanza ben delineata. Ieri l’allerta meteo era su tutta la regione. Era una giornata in cui doveva cogliere la preoccupazione".

La previsione non può essere più precisa? "Nel momento in cui durante la giornata si verifica il fenomeno allora si può declinare meglio la zona e questo è avvenuto molto bene ieri seguendo i radar meteo, però si parla di poche decine di minuti di preavviso, perché i nostri temporali hanno questo comportamento. Non abbiamo il temporale gigantesco come negli Stati Uniti che si può prevedere con largo anticipo. La Pianura Padana è più piccola. Quello di ieri si è formato sulle colline modenesi e reggiane. La traiettoria era molto chiara: si sarebbe diretto verso la città".

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Cosa fare in questi casi? "L’unica arma di difesa è la prevenzione, il comportamento e soprattutto imparare che quando si avvicina bisogna mettersi al riparo".

Il temporale ha colpito anche l’Area Nord della provincia. Ha proseguito fin lì con la sua intensità? "Il temporale modenese era inserito in una situazione di temporali di instabilità abbastanza organizzati ma non completamente diffusi, che ha proseguito nella sua traiettoria verso la bassa ferrarese. Quello che si è abbattuto su Novi proveniva da Parma. Questo aveva una serie di caratteristiche, di indici temporaleschi di tipo supercella che sono i più intensi. In particolare, il temporale di ieri era a forma di V-shape, perché sotto il flusso delle correnti in quota che venivano da sudovest. C’era una altissima energia convettiva disponibile e c’era così tanta energia perché faceva molto caldo e c’era molta umidità".

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Il fenomeno dunque non è insolito? "Non è insolito, ma lo è per la forza e la frequenza con cui si presentano oggi i fenomeni, perché praticamente ormai a ogni situazione temporalesca abbiamo questo tipo di fenomeni che sono da gestire. Si potrebbero gestire meglio anche riguardo a feste o eventi all’aperto organizzati, avvalendosi di professionisti della meteorologia, affidandosi a specie di meteorologi comunali che facciano l’interfaccia tra l’allerta meteo e la gestione di queste situazioni di pericolo imminente".

Cosa ci dobbiamo attendere per i prossimi giorni dal punto di vista meteo? "Oggi avremo ancora un po’ di instabilità con possibilità di qualche temporale, ma meno pericolosi di ieri. Anche mercoledì ci sono evidenze di instabilità. Da giovedì entriamo in una nuova f ase di risalita delle temperature e per qualche giorno saremo tranquilli. Torneremo ad avere a che fare con temporali probabilmente nelle giornate di sabato e, soprattutto, domenica".