
Il parlamentare Pd Virginio Merola (sindaco di Bologna. 2011-2021) durante un dibattito nel 2016 sul Passante Nord che lui bocciò
Bologna, 2 giugno 2025 – La mobilità, un tema caldo e in qualche modo decisivo per l’Emilia-Romagna e non solo. Sul Carlino abbiamo lanciato nei giorni scorsi un dibattito, partendo dal passante di Bologna che avrebbe il compito di snellire il traffico che passa dal capoluogo di regione ma che fra progetti e polemiche, sembra ora ad un punto di stallo. Erano stati fatti vari progetti, negli anni è passato quello più semplice e banale (l’allargamento di una corsia dell’autostrada) ma ora i lavori si sono fermati e in qualche modo il centrodestra fa capire che non si ripartirà. "È un progetto nato vecchio – ci ha detto ieri il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami – Quando si ultimerà non servirà a nulla”. L’uomo forte di Giorgia Meloni in Emilia-Romagna fa capire che in qualche modo bisogna sedersi a un tavolo e ridiscutere tutto e da questo punto di vista è l’auspicio che abbiamo lanciato anche noi del Carlino («Ora soluzioni condivise» il titolo di sabato) . È necessario per il bene comune. temi caldi sono tanti: a Bologna c’è il tram che ormai da un anno sta creando mille problemi alla città (e speriamo che quando entrerà in funzione possa essere davvero decisivo), ma sul piatto ci sono pure l’Autostrada Regionale Cispadana (Ferrara-Reggiolo) , la Bretella Campogalliano-Sasuolo e l’allargamento dell’Autobrennero. Se ne discute da decenni, i risultati sono ancora scarsini. Decisiva poi la rete ferroviaria, con il quadruplicamento della linea Bologna–Castel Bolognese per favorire l’alta velocità. E gli aeroporti? Ce ne sono 4 (Rimini, Forlì, Bologna e Parma), forse anche troppi, ma è ora di coordinarli.
Il Passante non è un’opera che risolve i problemi del nodo di Bologna: lo afferma l’onorevole Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia.
Chiediamo cosa ne pensa Virginio Merola, deputato Pd e sindaco di Bologna dal 2011 al 2021.
Davvero quest’opera potrebbe rivelarsi inutile dato l’aumento di traffico che si registrerà nel giro di pochi anni?
"Credo che su un’opera sulla quale si discute da 30 anni, con un progetto finalmente approvato, pronto per partire, riaprire questa discussione è davvero deprimente. E dimostra che in questo Paese non c’è possibilità di convergere mai su nulla".
E i progetti alternativi, come l’interramento del Passante?
"Tutti quelli di cui sento parlare oggi, sono stati tutti analizzati e valutati.L’interramento? Bel progetto, ma andava fatto negli anni Sessanta".
Lei ha citato 30 anni di discussione, ma al governo della città e della Regione c’è sempre stata la sinistra. Non c’è stato troppo immobilismo? Il Passante nord fu cassato definitivaente nel 2016 nel pieno del suo mandato...
"Nel 2016 abbiamo approvato questa soluzione: si trattava di scegliere se cementificare ancora una parte della pianura o se allargare l’attuale tangenziale. E parlare genericamente di 30 anni non ha senso perché ci sono stati anche i cinque della giunta Guazzaloca. Detto questo, piuttosto che continuare a rimpallare le responsabilità, faccio presente che, per la prima volta, si è approvato un progetto che non sono chiacchiere, finanziato con impegni specifici del governo e di Autostrade. E devono solo partire i lavori, quindi facciamolo partire: la situazione sta sempre più peggiorando, si sta in tangenziale ore con tutte le conseguente anche a livello di inquinamento".
C’è un’alternativa, secondo lei?
"L’alternativa è bloccare tutto e ricominciare a discutere. Perché il progetto del Passante nord, quello che passa dalla pianura è tutto da pensare, bisogna riprogettarlo da capo, idem per quello che potrebbe transitare da sud. E quello che chiamano mini-tracciato in sintesi vuole dire che non si trovano i soldi quindi facciamo una cosa ridotta".
Ha un’idea del perché si sia riaperta questa discussione?
"Credo non si possa nemmeno parlare di incompetenza, ma di settarismo. C’è un progetto approvato: portiamolo avanti. Non è che si può ricominciare sempre daccapo".
Questione aeroporto di Bologna. Sempre l’onorevole Bignami afferma che gli utili dovrebbero essere maggiormente impiegati nello sviluppo dello scalo. Cosa risponde?
"C’è un piano di investimento per il Marconi di Bologna che sta andando avanti, un piano da miliardi. Ma lavorare in un aeroporto che è in funzione, lo si può fare solamente a tappe. Se si va in aeroporto si vede che ci sono costantemente dei lavori in atto e anche questi con un piano già finanziato. Ma si può procedere solo per step: non possiamo chiudere lo scalo per fare i lavori".
Quindi lei dice che non c’è bisogno di metterci i soldi dei dividendi?
"Esattamente, poi questi dividendi sono veramente minimi, almeno per il Comune che è uscito abbondantemente dalla partecipazione già anni fa. Ci sono i privati e comunque non sono dividendi stratosferici, da quello che mi ricordo. Anche su questo non capisco la polemica".
Per quanto riguarda invece la rete regionale aeroportuale?
"Si vuole parlare di tenere insieme gli aeroporti presenti in regione in un’unica società, ben venga, ma è un discorso diverso dagli investimenti che, sul Marconi, ci sono già. Ma torno un attimo sul Passante per dire: andiamo avanti, non torniamo indietro, il progetto è approvato e finanziato".