Emilia Romagna a tavola 2022, i migliori ristoranti secondo la guida

Massimo Bottura è lo chef dell'anno, i ravioli di riso di Isa Mazzocchi sono invece il piatto dell'anno. Tutte le menzioni, dall'innovazione ai sommelier

Massimo Bottura

Massimo Bottura

Bologna, 10 ottobre 2021 - Sono giornate piacevolmente impegnative, queste, per gli appassionati di enogastronomia: dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, fioccano le presentazioni delle guide al mangiar bene, alcune delle quali inedite. Una delle novità più interessanti è certamente il volume Emilia-Romagna a Tavola 2022, che si dedica anima e pagine – è il caso di dirlo – alle eccellenze di una regione dall’antica vocazione culinaria. A firma dei giornalisti enogastronomici Andrea Grignaffini e Alberto Cauzzi, la guida raccoglie in sé i 100 migliori ristoranti e le 30 pizzerie degne di nota, oltre ai vini e ai prodotti tipici che più sanno esaltare il territorio e deliziare i palati. Con la collaborazione della rosa di autori del noto sito web ‘Passione Gourmet’, la neonata guida si propone come strumento per monitorare l’evoluzione dell’arte culinaria da Piacenza a Rimini, dall’Appennino all’Adriatico, in 223 pagine. Ecco, dunque, i verdetti più importanti. Con il ‘solito’ Massimo Bottura, qui premiato come Miglior chef dell’anno, si apre un viaggio appassionante tra riconoscimenti e buon gusto. A seguire c’è il ‘Piatto dell’anno’, assegnato a Isa Mazzocchi, chef stellata del ristorante La Palta di Borgonovo Val Tidone (Pc), per i suoi ravioli di riso tra Oriente e Occidente.

Giampietro Stancari, chef della trattoria Ai due Platani di Coloreto, nel Parmense, è segnalato nella categoria ‘Cucina che onora il territorio’. La ‘Novità dell’anno’ spetta a Jacopo Malpeli dell’Osteria del viandante di Rubiera (Re), mentre Gianluca Gorini, chef e titolare del ristorante DaGorini di San Piero in Bagno (1 stella Michelin), va il premio ‘Ricerca e Innovazione’.

Per l’interpretazione originale di una materia prima al di là del ‘solito mare’ – Cucina di pesce dell’anno – viene menzionato il giovane Jacopo Ticchi, chef del ristorante Da Lucio, sul lungomare di Rimini. E un altro talento romagnolo under 30, Giuseppe Gasperoni dell’osteria Povero Diavolo di Poggio Torriana (1 stella Michelin), nell’entroterra riminese, porta a casa il riconoscimento ‘Giovane dell’anno’ per la sua cucina di territorio e ricerca. Per quanto riguarda il mondo del vino, la ‘miglior cantina’ è quella di Francesco Cioria del ristorante San Domenico di Imola (da 40 anni 2 stelle Michelin); Andrea Fiorini del Magnolia di Cesenatico (2 stelle Michelin) è il miglior sommelier dell’anno, mentre la ‘miglior carta dedicata alle bollicine’ è di Marco Dallabona, del ristorante Stella d’Oro di Soragna (Pr).

In sala, Camilla Corbelli del riminese Abocar Due Cucine (1 stella Michelin) ottiene l’ambito riconoscimento di ‘miglior maitre’. Il premio ‘Donna di Spirito’ va a Daniela Bertozzi, della trattoria Podere San Faustino di Fidenza (Pr), per la padronanza dell’abbinamento tra cibo e sakè. È romagnola, infine, la pizzeria dell’anno: in cima al podio sale infatti la faentina O’Fiore mio, fondata e gestita da Davide Fiorentini.