
La sonda lanciata ieri dagli studenti del liceo scientifico Tassoni: il pallone è rimasto in orbita alcune ore
Ha toccato il cielo con una sonda il liceo scientifico ’Tassoni’. Ieri mattina è stato lanciato a 30 chilometri di altezza un pallone con alla base attaccata la strumentazione messa a punto dal gruppo di studenti guidati dal professor Andrea Betti: un rilevatore di muoni (particelle), un tubo geiger per la rilevazione di raggi cosmici, web cam e altri sensori, oltre a un dispositivo radio per inviare i dati a terra. A sospingere il satellite, prima ancora dell’elio, sono stati gli applausi e l’entusiasmo delle decine di studenti che hanno assistito all’operazione nel cortile della scuola.
Il ’satellite’ è rimasto in volo per qualche ora prima di raggiungere l’altezza massima possibile ed esplodere a causa della scarsa pressione atmosferica. Dopodiché è tornato sano e salvo attraverso l’apposito paracadute verso le 19, atterrando tra Modena e Rovigo. Il suo compito è rilevare i dati e trasmetterli alla ‘stazione base’, informazioni che saranno comunque memorizzate all’interno dell’apparecchiatura.
"Il progetto – spiega il professor Betti che insegna Matematica e Fisica – prosegue una tradizione del liceo Tassoni che per anni a partire dal 2010 ha sempre partecipato a una competizione che si chiamava CanSat, organizzata dall’Ente spaziale europeo, e che consisteva nel lancio di un razzo con dentro un esperimento scientifico delle dimensioni di una lattina di una bibita". Da tre anni a questa parte il liceo modenese gestisce in proprio l’impegno e si è dato da fare con i ragazzi per tramandare un test che simulasse una missione spaziale.
È venuto fuori un ’satellite’ rudimentale allestito in nome della ricerca che ha richiesto mesi di lavoro, ma il cui principio scientifico applicato su larga scala è utilizzato per scopi concretissimi: per esempio per monitorare gli aspetti climatici, scattare immagini di disastri naturali dall’alto, come eruzioni vulcaniche, alluvioni, oppure per ragioni di ricerca e militari. E chissà che questo lancio riuscito non susciterà l’invidia di Elon Musk.
Giampaolo Annese