No vax, cosa rischiano? I dati di mortalità e terapie intensive in Emilia Romagna

Il report parla chiaro: per i non vaccinati è 10,9 volte maggiore il rischio di finire nei reparti Covid più a rischio e 5 volte di più quello di essere comunque ricoverati

Bologna, 29 novembre 2021 - L'ultimo report dell'agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia Romagna parla chiaro: l'efficacia dei vaccini anti Covid continua a confermarsi molto elevata, soprattutto nel prevenire i ricoveri in ospedale, in terapia intensiva e i decessi. Il report ha infatti analizzato l'incidenza del Covid-19 e delle sue conseguenze sul territorio nelle settimane comprese dal 21 ottobre al 17 novembre.

Coronavirus, il bollettino di oggi in Emilia Romagna - Green pass super, da quando vale e come si scarica

Il focus Colori regioni oggi: chi cambia. I dati Covid dell'Emilia Romagna

Nei vaccinati con ciclo completo, l'incidenza di infezioni che comportano il ricovero in terapia intensiva si mantiene contenuta in tutto il periodo, mentre ciò non avviene per i non vaccinati, dove continua ad essere molto elevata: nelle ultime 4 settimane il rischio - standardizzato per età e classe di fragilità clinica/complessità assistenziale - per i non vaccinati è 2,8 volte maggiore di infettarsi rispetto ai vaccinati; 4,5 volte maggiore di essere ricoverati in ospedale e 10,9 volte maggiore di ricovero in terapia intensiva.

Il punto Vaccino Covid, crescono le prime dosi. Cts: Omicron? Finora nessuna variante ha resistito

Nonostante una leggera riduzione della protezione con il passare dei mesi, al 15 novembre l'efficacia media del vaccino - rispetto al monitoraggio del 30 giugno - nel prevenire le infezioni è comunque pari al 76,9% e all'87,8% la copertura rispetto ai ricoveri. Ancora molto elevata la protezione nei confronti dei ricoveri in terapia intensiva (89,1%) e dei decessi (90,5%). Nelle settimane prese in esame si sono rilevati 123 decessi, 91 dei quali nella popolazione over 80; i restanti 32 si sono verificati nella classe di età 40-59 (3) e in quella 60-79 anni (29): l'incidenza di decesso in queste due ultime classi di età è 1,5 volte superiore nei non vaccinati rispetto ai vaccinati.

"I dati - afferma l'assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - confermano ancora una volta che il vaccino fa la differenza, e che le persone non vaccinate corrono rischi molto maggiori di contrarre l'infezione, di essere ricoverati anche in terapia intensiva, e di morire-. Fondamentale è vaccinarsi e procedere speditamente con la terza dose". 

Un focus specifico del Report è stato fatto sulle prime due categorie ad essere partite con la somministrazione: gli operatori sanitari e gli anziani residenti in strutture residenziali che hanno completato il ciclo. L'efficacia del vaccino si mantiene elevata, assestandosi mediamente intorno all'88% rispetto alle infezioni e al 97,95% relativamente ai ricoveri ospedalieri, nonostante un trend in leggera riduzione. Nel complesso, l'efficacia si riduce leggermente nelle persone vaccinate da più di 6 mesi: 75% nei confronti delle infezioni, 80% dei ricoveri ospedalieri.

E in effetti se da un lato il Report conferma come nella popolazione emiliano-romagnola tra fine luglio e metà novembre l'incidenza di infezioni sia sempre più elevata tra i non vaccinati, dall'altro evidenzia come il trend sia in aumento nell'ultimo periodo anche tra i vaccinati: questo si spiega con il calo, nel tempo, della protezione del vaccino.

Stessa considerazione anche per l'incidenza di ricoveri in ospedale, che è sempre significativamente più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati; anche per questi ultimi si osserva un aumento nell'ultimo periodo, in parte legato alla riduzione della protezione con il passare dei mesi, in parte al fatto che tra i vaccinati vengono ricoverati soprattutto anziani con comorbidità.