LORENZO PRIVIATO;
Emilia Romagna

Orrore in riva al mare. Uccise turista con la ruspa. Arrestato dopo un mese

In carcere Lerry Gnoli: travolse in retromarcia una donna veneta di 66 anni. Positivo alla cocaina, anche nel 2022 provocò un incidente mortale.

In carcere Lerry Gnoli: travolse in retromarcia una donna veneta di 66 anni. Positivo alla cocaina, anche nel 2022 provocò un incidente mortale.

In carcere Lerry Gnoli: travolse in retromarcia una donna veneta di 66 anni. Positivo alla cocaina, anche nel 2022 provocò un incidente mortale.

di Lorenzo PriviatoCERVIA (Ravenna)È finito in carcere Lerry Gnoli, 54 anni, il manovratore della ruspa che il 24 maggio scorso ha travolto e ucciso Elisa Spadavecchia, 66 anni, sulla spiaggia di Pinarella di Cervia. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri di Cervia-Milano Marittima e dalla guardia costiera, in base a un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Ravenna Janos Barlotti su richiesta della pm Lucrezia Ciriello. L’uomo è accusato di omicidio colposo e violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. La vittima, di Vicenza, si trovava in vacanza col marito, ex ufficiale dei carabinieri.

Il provvedimento mette nero su bianco tre elementi nuovi e determinanti: primo, il mezzo era sprovvisto dei dispositivi minimi di sicurezza — privo di targa, senza lampeggianti né segnalatori acustici — ed era di proprietà dello stesso Gnoli. Secondo, al momento dell’impatto con la vittima, la ruspa operava fuori dalla spiaggia antistante le colonie di Pinarella dove era previsto l’intervento. Terzo, la dinamica: Gnoli procedeva in retromarcia a velocità sostenuta, e ha compiuto una manovra improvvisa verso il mare, senza verificare la presenza di persone e senza predisporre alcuna misura di sicurezza per isolare l’area di lavoro. È proprio sulla base di queste risultanze — raccolte in oltre un mese di indagini — che la Procura ha chiesto e ottenuto la misura più severa, ritenendo sussistenti due pericoli concreti: il rischio di reiterazione del reato, dato che Gnoli aveva già causato un incidente mortale nel 2022, guidando sotto l’effetto della cocaina; e il pericolo di inquinamento probatorio, legato alla possibilità di interferenze con testimoni, personale di spiaggia e committenti coinvolti nei lavori.

A corredo dell’impianto accusatorio, restano confermati anche l’uso di sostanze stupefacenti, documentato da test del sangue, e la revoca della patente seguita alla condanna per l’incidente del 2022. Nonostante ciò, Gnoli continuava a lavorare formalmente per conto del figlio, sostenendo di essere incaricato dal consorzio Consar per operazioni di sistemazione post-mareggiata. Domani interrogatorio di garanzia. Il suo legale, Vittorio Manes, chiederà una misura meno afflittiva, ritenendo insussistenti sia il pericolo di reiterazione che quello di inquinamento probatorio. "Non si aspettava l’arresto", dice l’avvocato, "soprattutto a così lunga distanza dai fatti".