PoliticaPd, Stefano Bonaccini e il dopo Letta: "Non è il momento di parlare di nomi"

Pd, Stefano Bonaccini e il dopo Letta: "Non è il momento di parlare di nomi"

Congresso del partito, il governatore dell'Emilia Romagna non si candida. Ma neanche si sfila. "Avviare una profonda rigenerazione della classe dirigente"

Bologna, 26 settembre 2022 - Chi si aspettava un'autocandidatura di Stefano Bonaccini (video) come successore di Enrico Letta alla guida del Pd, dovrà attendere. Nel giorno della sconfitta, il presidente della Regione stoppa il totosegretario. Certo, non si chiama fuori: "Siamo tutti a disposizione. Ognuno di noi farà la propria parte. Ma non sono questi i giorni per parlare di nomi e cognomi". "Vi prego - mette subito le mani avanti - non partite con le domande su chi si candida al congresso e su cosa farò. In questo momento io non faccio nulla, perché non mi interessa proprio nulla, se non avere questa occasione del congresso. E ringrazio Enrico (Letta, ndr) anche per come si è messo a disposizione per condurlo in maniera ordinata nelle prossime settimane".

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Certo, grazie a Letta ma le critiche non si risparmiano anche se "la responsabilità è collettiva": "Con una coalizione un po' più larga avremmo vinto se non tutti, quasi tutti i collegi. Lo dicono i numeri. Dopo di che abbiamo tentato di fare il massimo possibile e abbiamo cercato di fare quello che fa una forza" politica. "Il fatto stesso che a Camera e Senato risultiamo l'unica regione in cui siamo il primo partito dà l'idea della difficoltà in cui siamo - ha aggiunto Bonaccini -. Pur in questo clima di difficoltà, delusione e sconfitta il fatto che le forze politiche che qui governano, sommate, siano a un consenso che ricorda quello delle regionali scorse e che la destra arretri credo che non sia motivo di soddisfazione, ma da registrare. Come il fatto che, tutto sommato, ciò che stiamo facendo a livello amministrativo viene considerato dai cittadini ancora in modo positivo"

Bonaccini, però, ha ben chiara la direzione che indicherà in sede di congresso. "Adesso dobbiamo avviare una profonda rigenerazione del partito - afferma - partendo dalle fondamenta, dai contenuti e arrivando alla stessa classe dirigente". "Ne discuteremo. Ma non è oggi il momento, che il congresso non è ancora convocato, di avviare una discussione che troppo spesso ha visto il Pd partire dai nomi e non dai contenuti, e dal bisogno che ha di provare di rigenerarsi e di discutere, prima delle alleanze, di quale identità e profilo intende darsi per il Paese". avvisa il governatore dem che tanti vedono in pole, con uun derby tutto emilia romagnolo con Elly Schlein. "Elly Schlein l'ho chiamata io a fare la vicepresidente (in Regione, ndr), il fatto che la stimi mi pare che non sia neanche da commentare. Ma in questo momento l'unica cosa che non ci serve sono i nomi e i cognomi prima dei contenuti e dell'idea di Pd e di Paese che abbiamo".

Indica quindi "sindaci e amministratori straordinari, che meritano venga dato loro un ruolo da protagonisti". Quanto a lui, Bonaccini frena: "In questo momento non faccio nulla. Al congresso darò il mio contributo. Lì sarà importante discutere, prima che di nomi, di quale identità dare al Pd, chi vogliamo rappresentare e quale progetto vogliamo per il Paese".