Bologna, 10 agosto 2023 – Le elezioni regionali sono ancora lontane. Ma Galeazzo Bignami si chiama fuori dalla corsa a governatore. Almeno per ora, perché in politica mai dire mai. "Ho un ruolo di governo, mi è stato affidato quello – afferma il viceministro alle Infrastrutture –. E finché il premier riterrà che io lo sappia svolgere in maniera adeguata, rimango lì". In ogni caso, "abbiamo tutto il tempo per fare le scelte migliori".
La scintilla
Bignami è al gazebo di Fratelli d’Italia, in via D’Azeglio. Distribuisce volantini. Ci sono circa 150-200 persone. C’è la fila per la firma di sostegno al governo Meloni. Con il viceministro, anche il senatore Marco Lisei, la capogruppo in Regione Marta Evangelisti, il capogruppo in Comune Stefano Cavedagna.
Saluti, pacche sulle spalle, selfie. Appeso al gazebo, un tabellone con "il cruciverba dell’estate". "Chi sbaglia vince un pacchetto di biglietti omaggio per la Festa dell’Unità", annuncia Bignami. Poi dà il via al quiz. "Uno orizzontale, sei lettere. La prima donna italiana premier. È forse la Schlein? No, non ci sta".
Tra un selfie e l’altro, Bignami innesca una scintilla che infiamma la giornata. Il tema – che farà da sfondo alla campagna elettorale, e su cui forse si giocherà il risultato delle prossime regionali – è l’alluvione, con i relativi fondi per la ricostruzione, su cui si arriva allo scontro frontale tra FdI e Pd. Le dichiarazioni di Bignami – "che toccano un nervo scoperto nel Pd", commenta un meloniano – provocano un fuoco di fila di repliche e decine di attacchi da parte di esponenti dem.
Su bonaccini
"Sono sorpreso – afferma Bignami – perché con il governatore Bonaccini, anche nella fase iniziale dell’alluvione, c’è stato un ottimo dialogo, avevamo trovato anche forme di collaborazione". Poi "quella parte del Pd che fa riferimento alla Schlein ha iniziato a cannoneggiare quel rapporto. A voler pensar male si potrebbe pensare che i primi a non volere Bonaccini in un ruolo di gestione dell’alluvione", nel ruolo di commissario alla ricostruzione, "fosse proprio quell’ala di Pd che fa riferimento alla Schlein".
Lo stop a Bonaccini, sempre secondo Bignami, sarebbe stato voluto proprio dalla segretaria Schlein, "perché sapeva che se mai avessimo pensato di nominarlo commissario probabilmente avrebbe avuto il terzo mandato" da governatore.
"Questo per Elly Schlein è un problema, perché evidentemente non vuole governatori che la possano offuscare, il che tra l’altro è abbastanza semplice che avvenga".
Alluvione e Schlein
"Il governo – calcola Bignami – ha già stanziato 4 miliardi e mezzo, di cui un miliardo e 100 già nella fase di erogazione come ha garantito il commissario Figliuolo, per oltre 2.500 interventi sulle strade, sono state erogate 20mila indennità a favore delle partite iva, 18mila in favore delle famiglie".
Il tema vero, commenta il viceministro, "è se Elly Schlein vorrà parlare del perché tutto ciò è accaduto, visto che lei era assessore in Regione al Patto per il clima e ha grosse responsabilità di incuria del territorio, di cui dovrebbe chiedere scusa".
I dem: falsità
A difesa della segretaria, il Pd schiera Chiara Braga e Francesco Boccia, presidenti dei gruppi di Camera e Senato. Durissima la replica: "Un Bignami di falsità. Elly Schlein non è mai stata ‘assessore al clima’ in Emilia-Romagna. Un viceministro che mente al Paese dovrebbe dimettersi". Braga e Boccia respingono "con forza il tentativo di rovesciare addosso al Pd le responsabilità del governo. L’unica verità che Bignami poteva dire e non ha detto è che il governo Meloni ha completamente abbandonato l’Emilia-Romagna".
Per Andrea De Maria, deputato dem, le dichiarazioni di Bignami sulla alluvione "sono inaccettabili. Polemiche inutili e infondate che non riescono a nascondere le gravi inadempienze nell’azione del governo. Serve il contrario. Servono serietà e coesione istituzionale".
Fdi: loro mentono
Bignami indica il link al sito della Regione Emilia-Romagna "in cui ci sono le deleghe tra cui appunto quella per il clima" della Schlein. I dem "mentono su tutto. Su questo, sul fatto che non stiano arrivando i soldi dal governo, su ogni cosa. Negano la realtà per non rendere conto dei loro disastri. Noi continuiamo a lavorare per la Romagna e per rimediare ai danni che hanno causato. I fiumi esondati nel 2023 sono in larga parte gli stessi esondati nel 2019. Negano anche questo?".
L’attacco a Lepore
Bignami si riferisce alla vicenda di Fontanelice, dove la strada provinciale 33 è interrotta dalle frane. Matteo Lepore, nella veste di sindaco metropolitano, aveva invitato il centrodestra locale a prendere le pale in mano e cominciare a spalare anziché fare polemiche.
"Come sempre il sindaco arriva dopo che il problema è passato, si potrebbe dire che arriva dopo la puzza", commenta Bignami. "Noi eravamo sugli argini, in mezzo ai fiumi, stavamo spalando e lui non si è visto. Arriva adesso dopo che lui stesso ha creato tanti problemi. Pensiamo a via Saffi, dove prima ha dato la colpa al proprietario, poi ai cittadini, poi non sapeva più a chi dare la colpa perché era la sua e ha chiesto l’intervento del governo".