
All’origine della circolare, dicono Vignali e Castaldini, c’è la disposizione Ue che consente di monetizzare le ferie non godute
"Cosa direbbe Guareschi, vedendo Peppone contestato da tutti i sindacati proprio sul tema delle ferie?". Pietro Vignali, capogruppo di Forza Italia in Regione, e l’altra consigliera azzurra Valentina Castaldini ricorrono all’ironia e alla settima arte prendendo la parola su quello che è diventato un vero e proprio caso e riguarda le ferie dei dipendenti di viale Aldo Moro. Tutto nasce da una circolare arrivata ai lavoratori in cui viene imposto di ricorrere alle ferie per smaltire i permessi arretrati e accumulati negli ultimi anni, ma a monte ci sarebbe soprattutto la direttiva nazionale (ed europea) che disciplina come le ferie non godute possano essere monetizzate.
Una grossa novità, che ora rischia di pesare sulle tasche dell’Ente sia nel caso i permessi vadano liquidati, sia in quello di un boom di dipendenti in ferie tutti nello stesso momento. "Il presidente de Pascale è riuscito in un’impresa rara – insistono i forzisti –: mettere d’accordo contro di sé tutte le sigle sindacali, compresi i rappresentanti della dirigenza. Un’operazione portata avanti con ostinazione senza confronto sindacale e senza il coinvolgimento dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione con la chiara finalità di evitare di dover corrispondere agli stessi dipendenti i corrispettivi economici per le ferie non godute".
Nel mirino degli azzurri ci sarebbe quindi soprattutto l’assenza di dialogo, un aspetto secondo Castaldini "proprio della giunta del Pd, che non riesce nemmeno a trovare una quadra con la Cgil, mentre stanno conducendo una campagna referendaria assieme". Non solo, però, perché il tema riguarda anche altri enti locali – quindi "si rischia un blocco causato da tante persone in ferie contemporaneamente" – e getterebbe luce su una gestione errata dei vari permessi, con "un cortocircuito istituzionale per cui i dipendenti verranno pagati per non lavorare e che rischia di bloccare il funzionamento della macchina regionale". I dipendenti regionali, poi, sarebbero anche quelli con le scadenze più stringenti, ora minacciate dalle ferie imposte, da "i fondi europei ai bandi Pnrr, fino ai bilanci o a chi lavora in direzioni come Protezione civile o Sanità". In più la disposizione contestata ha effetto retroattivo, riassegnando le ferie già godute ai nuovi periodi, anziché scalare quelle accumulate.
"Un pasticcio nel pasticcio – chiudono i forzisti –, che viola anche le competenze dei dirigenti nel gestire il personale e restituisce l’immagine di una giunta in totale confusione. Forse è il momento che il centrosinistra ritrovi la bussola e si metta a ridisegnare l’organizzazione del lavoro anche all’interno dell’Ente. Non è con gli ordini calati dall’alto che si governa la Regione".