Pd, Schlein propone Bonaccini presidente del partito

Domenica l’Assemblea. La conferma dopo una video-chiamata fiume tra la segretaria dem e il Governatore dell’Emilia Romagna

Bologna, 10 marzo 2023 - Un altro confronto post-primarie tra Bonaccini e Schlein nel tardo pomeriggio di oggi: per il presidente dell'Emilia Romagna è spianata la strada verso la presidenza del Partito Democratico. La conferma arriva dopo la videochiamata durata tre ore tra i due che fa finalmente chiarezza sulla formula "gestione unitaria" sottolineata dalla neo-segretaria già all'indomani del verdetto delle primarie. 

Stefano Bonaccini presidente del Pd è dunque la proposta che la segretaria del partito Elly Schlein farà domenica all'assemblea dem.

L’incontro, informa una nota, "positivo svolto in un clima di piena collaborazione. Al termine del confronto è emersa la volontà di Schlein di proporre il nome di Stefano Bonaccini, come presidente, all'Assemblea del Partito Democratico".

La segretaria, secondo quanto racconta un parlamentare della sua area, fino a poco prima del colloquio sembrava ancora più orientata a proporre la vice-segreteria al capo della minoranza, ma anche tra i suoi sostenitori sarebbe prevalsa la linea di offrire quel "ruolo di garanzia" che l'area Bonaccini da giorni aveva fatto sapere di preferire.

Di sicuro, questa è stata poi la proposta su cui si è trovata l'intesa durante la lunga video-call durante la quale, spiega un parlamentare, si è ragionato insieme anche del copione da mandare in scena all'assemblea di domenica, per far uscire il messaggio di un Pd unito dopo la sfida delle primarie.

Bonaccini e la presidenza del Pd

La segretaria dem - che oggi ha partecipato al funerale del senatore funerale di Bruno Astorre - ieri è stata chiara sul fatto che "ci sarà un ruolo" per Bonaccini "e auspico che sia un ruolo politico di primo piano. Gli ho fatto una proposta di massima condivisione e nell'interesse del partito". Parole che suonano come una conferma all'analisi di parlamentari vicini al presidente dell'Emilia-Romagna: "Se si vuole fare una cosa ordinata, la soluzione migliore è quella della presidenza di Bonaccini". Con una carica di peso nell'esecutivo dem, Bonaccini avrebbe le mani legate nell'esprimere una propria posizione su quei temi che lo potrebbero vedere non in linea con la segretaria e con la maggioranza del partito. Meglio la presidenza, dunque. Carica prestigiosa ed operativa, ma che lascia lo spazio per organizzare anche proposte politiche.

La linea del Pd secondo Elly Schlein: i capigruppo

E, quindi, sulla segreteria sarà lei a scegliere i profili che ritiene più indicati per ciascuna delega, così "dal restituire al Pd una connotazione politica precisa". Stessa cosa vale per i capigruppo. Tanto Debora Serracchiani quanto Simona Malpezzi sono dirigenti stimate da Schlein, ma la leader dem sa anche che in parlamento non gode della maggioranza di cui gode negli organi statutari.

E sul lavoro dei gruppi parlamentari Schlein intende costruire tutta o quasi l'azione di opposizione al governo di Giorgia Meloni.

Qualche assaggio si è avuto nella settimana che si sta per chiudere, con l'audizione di Piantedosi in Commissione, quando Schlein e le altre opposizioni ne hanno chiesto le dimissioni per il disastro di Cutro, e poi in Aula, con la dura reazione di Peppe Provenzano (uno dei papabili per il ruolo di capogruppo alla Camera) all'informativa del ministro. Per non parlare della difesa della legge sulle madri detenute o dello scontro con la maggioranza sull'elezione dei giudici speciali.