Segreteria Pd, derby dell'Emilia Romagna con Bonaccini: Schlein studia le mosse

Il governatore ha già fatto i primi passi. De Maria e Gualmini: "Siamo con lui". Più guardinga la vice presidente della Regione neo eletta alla Camera

Elly Schlein, nata a Lugano il 4 maggio 1985, è stata eletta alla Camera con il Pd

Elly Schlein, nata a Lugano il 4 maggio 1985, è stata eletta alla Camera con il Pd

Bologna, 2 ottobre 2022 - C’è già chi parla di derby dell’Emilia-Romagna, in vista del congresso del Pd. Ma in tanti, però, non disdegnano (e qualcuno già ci sta lavorando sotto traccia) l’idea di un ticket tra Stefano Bonaccini e Elly Schlein. Il vantaggio, stando ai ben informati, sarebbe di evitare una spaccatura drammatica tra riformisti (che starebbero con Bonaccini) e sinistra (che punterebbe su Schlein). Una divisione che potrebbe – secondo qualche analisi – arrivare non solo a trasformare il Pd. Ma a dividerlo con un’altra scissione. In attesa di capire gli sviluppi, c’è la cronaca: il governatore ha già fatto (quasi) un passo avanti, dicendo che se "utile, mi candiderò"; la vicepresidente, neoeletta alla Camera, invece, resta silente. Giusto un post l’altro giorno di ringraziamento degli elettori (con migliaia di ’mi piace’), qualche parola sulla necessità di ricostruire il Pd, poi ieri parole di sostegno alla protesta della donne iraniane. Per il resto, ambienti a lei vicini parlano di attesa e indecisione se fare o meno una mossa verso la segreteria, con alcuni, però, che scommettono che declinerà.

La 'ricetta' di Stefano Bonaccini: "Così si rilancia il Pd"

Giovedì, di sicuro, sarà una data importante visto che c’è la direzione nazionale Pd, mentre due giorni dopo si terrà quella di Articolo 1, visto che Enrico Letta ha invitato la formazione di sinistra a partecipare. Se accettassero, potrebbero anche appoggiare Elly. Ma, per ora, il sì è condizionato. Nel frattempo si favoleggia di scenari possibili e meno possibili. E già i primi sondaggi in vista delle primarie (seguendo le quattro fasi dettate da Letta, si parla di marzo) vedono nel ’casting’ piddino in netto vantaggio i vertici di viale Aldo Moro. Con una sorpresa: secondo Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, Schlein convincerebbe il 26,1 per cento degli elettori Pd (pur non avendo la tessera), a fronte del 22,9 di Bonaccini. Fuori dal Pd, invece, dominerebbe il governatore con un 16,9 per cento di consensi e il 12 per cento di Schlein.

Risultati che, stando ad ambienti di sinistra, non stupiscono: "Che gli elettori dem siano più a sinistra dei dirigenti del partito non è una novità", dice qualcuno sarcastico.

Restano le percentuali: la distanza degli altri competitor è siderale. E se Bonaccini ha già i primi sostegni (il deputato Andrea De Maria e l’eurodeputata Elisabetta Gualmini, quasi sicuramente il Pd regionale di Luigi Tosiani, già alcuni riformisti dem), per Schlein la partita è un po’ più complicata. Certamente alcuni mondi di sinistra – quello Lgbt, ma anche qualche pezzo di Cgil – sono con lei, così come lo stesso Letta e Prodi (sebbene abbia detto urbi et orbi che non si schiererà), ma conta capire le grandi manovre della sinistra del partito, da Andrea Orlando a Giuseppe Provenzano. C’è chi non assicura che stiano guardando davvero verso Schlein, ma considerando il sondaggio di Ghisleri, dove Provenzano viene dato sotto il 2 per cento, la spinta verso la front runner della campagna elettorale dem potrebbe farsi più pressante. Senza contare che di fronte a un Parlamento con poche donne, la carta Elly potrebbe avere chance in più, e potrebbe anche tornare in ballo l’ipotesi ticket Schlein-Provenzano. Nella galassia di sinistra, però, s’invita alla calma. E se in molti guardano a Palazzo d’Accursio e al sindaco Matteo Lepore (che potrebbe appoggiare la vicepresidente della Regione), c’è già chi nella stessa maggioranza, vedi alla voce Coalizione civica, si tira fuori: "Sono questioni che non appartengono al nostro mondo".