Prenotazione vaccino 50-54 anni Emilia Romagna: in tilt i telefoni dei medici di base

Prenotazioni da domani, la Regione: "Chiamate i dottori di famiglia". Ma loro hanno scarse informazioni. Parma cambia le regole: "Iscrivetevi nei portali Ausl". Oggi Donini può esportare a tutti questo modello

In settimana in Emilia Romagna sono partite le prenotazioni dei vaccini 50-59 anni

In settimana in Emilia Romagna sono partite le prenotazioni dei vaccini 50-59 anni

Bologna, 12 maggio 2021 - Sono già sotto assedio i telefoni degli studi dei medici di base dell’Emilia-Romagna che, da domani, dovranno dare il via alle prenotazioni delle vaccinazioni anti-Covid dei 50-54enni che inizieranno dal 31 maggio. La situazione, però, al momento si presenta caotica. L’accordo stretto il fine settimana scorso dalla Giunta Bonaccini con le associazioni dei medici di base, che prevede che siano loro a iniettare il vaccino ai 50-54enni, previa prenotazione, è ancora sconosciuto a molti medici che chiedono ai pazienti di richiamare o ammettono di non saperne nulla.

Aggiornamento La fascia 50-54 anni può prenotare anche online

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Le Ausl temono l’urto dell’impatto delle 320mila persone che appartengono alla fascia dei nati tra il 1967 e il 1971. Così l’Ausl di Parma, ad esempio, caso unico finora in regione, avverte che, per vaccinarsi, occorrerà registrarsi prima con un modulo di richiesta on line (il link sarà attivo da domani) che verrà poi inviato al medico di famiglia, il quale provvederà a contattare il proprio assistito e fissare l’appuntamento per il vaccino. Invita, inoltre, i cittadini della fascia di età interessata "a non telefonare al proprio medico per non occupare le linee e non sovraccaricare gli studi dei medici, impegnati anche nell’attività assistenziale". La Ausl di Reggio Emilia chiede, invece, ai cittadini di "non telefonare prima della data a loro riservata, per non intasare i centralini e non sovraccaricare gli studi dei medici". Ma i problemi non sono finiti. Per Fabio Maria Vespa, segretario dei medici di base in Emilia-Romagna, l’aiuto che dovrebbe arrivare dalle Ausl non consiste certo in un modulo di pre-filtraggio dei pazienti con il target giusto. "Il modulo da compilare – spiega – è la cosa più semplice perché basta chiedere ai pazienti, come già fatto in passato, di presentarsi con il modulo compilato".

"Il problema reale – chiarisce – è che le Ausl non ci hanno ancora comunicato quanti vaccini avrà ogni medico, quando e con che cadenza. Se non sappiamo di quanti vaccini disponiamo, come facciamo a organizzare gli appuntamenti?".

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Prenotazioni che, tra l’altro, vanno prese tenendo conto che le confezioni di vaccini sono multiple, perciò, ad esempio, per AstraZeneca bisogna organizzare le vaccinazioni a multipli di 11, in modo da evitare sprechi. In più – ricorda Vespa – "non tutti i medici di base dispongono di un servizio di segreteria, quindi devono avere il tempo di organizzarsi". Vespa si appella alla Regione: "Confidiamo che stia lavorando per fare ordine in questo caos". Le telefonate dei pazienti, intanto – conferma – "stanno già arrivando, ma molti medici non sanno ancora dell’accordo, forse conveniva far partire un po’ più tardi le prenotazioni". Intanto, in attesa di capire se la Regione estenderà il ‘modello Parma’ alle altre province, per prenotarsi l’unico iter per ora in vigore resta quello di telefonare, a partire da domani, al proprio medico di famiglia.

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