Pronto soccorso intasati: codici bianchi a parte in Emilia Romagna

La Regione ha pensato di istituire ambulatori per casi lievi nei principali ospedali. Prevista una campagna "sull'uso appropriato del pronto soccorso"

Un pronto soccorso, foto generica

Un pronto soccorso, foto generica

Bologna, 3 maggio 2022 - Pronto soccorso intasati (l'ultimo allarme è al Maggiore di Bologna) anche per il 'vizio' di rivolgersi per qualsiasi malanno alle strutture dedicate all'emergenza. Per cercare di risolvere il problema - noto da tempo - l'Emilia Romagna ha pensato di istituire ambulatori appositi per i codici bianchi nei principali ospedali della regione. E' necessario infatti evitare di pesare troppo con quelli che si definiscono 'accessi impropri' sul già scarso numero di medici a disposizione nei Pronto soccorso, che sono sempre in affanno. La carenza dei camici bianchi dedicati all'emergenza, a giudicare dagli accessi ai corsi di specializzazione in medicina d'urgenza, condizionerà il lavoro degli ospedali ancora per parecchio tempo. 

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Casi a bassa criticità: come intervenire

Il problema è stato evidenziato stamane in commissione dal direttore dell'assessorato alla Salute Luca Baldino, che si è soffermato appunto sulla decisione di creare "in ogni Pronto soccorso con almeno 25.000 accessi l'anno ambulatori per i codici a bassa criticità".  Una struttura dedicata dunque, sostanzialmente, agli utenti "che si presentano al pronto soccorso in modo non appropriato" e che ricevono codici di bassa criticità. I nuovi ambulatori saranno gestiti da medici della continuità assistenziale, "su ci faremo bandi specifici per non entrare in concorrenza con guardie mediche e Usca". 

Ambulatori da codice bianco nei pronto soccorso

La scelta è comunque mantenere questi ambulatori fisicamente all'interno dei Pronto soccorso: questo "rende il percorso operativo molto più efficace", sostiene Baldino. Nella sostanza i casi a bassa criticità verranno individuati al momento del triage, ma si mantiene al contempo la possibilità di ricorrere al pronto soccorso nel caso in cui il medico di continuità assistenziale, nel corso della visita, ravvisasse una gravità superiore nel caso in esame. L'obiettivo è dunque il "massimo livello di integrazione con l'emergenza-urgenza", come sottolinea il direttore dell'assessorato regionale. 

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La campagna di comunicazione

In programma c'è anche una campagna di comunicazione "sull'uso appropriato del pronto soccorso". Ma "è chiaro- sottolinea ancora Baldino- che l'accesso appropriato si costruisce anche con strutture alternative al pronto soccorso". Altra 'rivoluzione' in vista il rinnovo delle tecnologia a disposizione dei pronto soccorso, dalle tac agli ecografi, sfruttando sopratutto i fondi del Pnrr. La settimana prossima è in calendario un vertice con tutte le Aziende sanitarie per individuare le diverse necessità.