Scuola Emilia Romagna, quanti insegnanti mancano alla prima campanella

L'allarme lanciato da Ugl: "Problemi ormai endemici. È assurdo e preoccupante ritrovarsi ogni anno in questa situazione"

Bologna, 5 settembre 2022 - Cattedre vuote e oltre settemila insegnanti da reclutare. L’inizio dell’anno scolastico parte in salita nella nostra regione. L’allarme arriva dall’Ugl (Unione Generale del Lavoro) che, citando il ministero dell’Istruzione, sottolinea come a pochi giorni dall’apertura delle scuole ci siano "oltre 7.717 insegnanti da reclutare per garantire un inizio regolare del nuovo anno - protesta Tullia Bevilacqua, segretario dell'Ugl dell'Emilia-Romagna -. Secondo il governo, in tutta Italia ne mancano più di 94mila, fra docenti di ruolo e di sostegno, ma in realtà il problema delle cattedre vuote dovrebbe toccare più realisticamente quota 150mila. Non possiamo nemmeno parlare di emergenza, visto che la questione si ripete ogni anno".

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Proprio per questo il 15 settembre, per il primo suono della campanella, secondo l’Ugl "soltanto il 50% dei posti vacanti degli istituti di ogni ordine e grado sarà coperto. Soltanto per la scuola elementare, in cinque regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Lazio, su 8.275 cattedre disponibili se ne potranno coprire appena 1.030: una media del 12,4%". I motivi, per il sindacato, sono gli stessi da anni e ormai endemici: "Dalle troppe cattedre vacanti al Nord, ai troppi aspiranti professori che risiedono al Sud e mal digeriscono trasferimenti, aspiranti sempre insufficienti rispetto ai posti disponibili – spiega Bevilacqua –. Ci sono poi i ritardi nella pubblicazione di alcune graduatorie o concorsi contestati. Un caos e anche questa volta si dovrà ricorrere ai supplenti con contratti a tempo determinato, con gli uffici scolastici chiamati a un superlavoro e la piaga del precariato che nel mondo della scuola non si riesce a debellare".

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L’Ugl boccia poi il sistema dei concorsi di reclutamento insegnanti: "Sono troppi e completamente scoordinati tra loro, addirittura si accavallano" e poi "c'è un problema reale che è quello della verifica dei titoli dell'insegnante che viene svolta soltanto dopo l'assunzione e con le prime lezioni da avviare. Per cui, se i candidati che hanno attestato il falso vengono scoperti in itinere e poi licenziati, i sostituti, che magari nel frattempo hanno scelto altri incarichi, non si trovano nell'immediatezza".

Altro tema spinoso e sempre attuale a ogni inizio di anno scolastico, oltre a quello delle cattedre vacanti, è "dei tanti e troppi, posti scoperti tra collaboratori scolastici e personale di segreteria delle scuole. È assurdo e preoccupante ritrovarsi questi nodi da sciogliere ogni fine estate alla vigilia di ogni prima campanella", conclude Bevilacqua.