Terza dose in Emilia Romagna: chi la deve fare

Non bisogna prenotare: già partite le prime convocazioni della Regione. E' riservata a trapiantati, immunodepressi, grandi anziani e ospiti delle Rsa

Terza dose in Emilia Romagna: ecco le linee guida

Terza dose in Emilia Romagna: ecco le linee guida

Bologna, 15 settembre 2021 -  In Emilia-Romagna si parte con la terza dose di vaccino covid da lunedì prossimo, 20 settembre. E c'è già una novità: addio code in farmacia all'alba, addio nottate davanti al compueter. Le persone appartenenti alle categorie per le quali è prevista la somministrazione non dovranno fare nulla, perché verranno direttamente contattate dalle Aziende sanitarie. E anzi, sono già partite le prime convocazioni. 

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Sono due i casi per i quali è prevista la terza dose del vaccino, con tempistiche di somministrazione diverse: per completare il ciclo vaccinale primario, perché in queste circostanze una dose addizionale è ritenuta necessaria per garantire un livello adeguato di risposta immunitaria; oppure - e in questo caso di parla di dose di richiamo o booster - per effettuare un richiamo dopo che il ciclo vaccinale primario è già stato completato, con l’obiettivo di mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria.

Dose booster

Va somministrata dopo almeno sei mesi dall’ultima somministrazione ed è destinata alle persone a maggior rischio di sviluppare malattia grave per condizioni di fragilità (come i grandi anziani o i soggetti ricoverati nelle Rsa) ed eventualmente agli operatori sanitari a seconda del livello di esposizione al virus. La terza dose in questi casi serve a mantenere nel tempo un adeguato livello di risposta immunitaria.

Dose addizionale

La dose addizionale va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima ed è rivolta in via prioritaria ai soggetti trapiantati e immunocompromessi, tra cui ad esempio pazienti con patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi in trattamento e fino ai 6 mesi dalla sospensione delle cure, o ancora persone in dialisi e con insufficienza renale cronica grave.

In cima alla lista di questa categoria ci sono i soggetti sottoposti a trapianto, gli immunodepressi, chi soffre di insufficienza renale che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario. Ecco l'elenco completo, tenendo conto che la circolare ministeriale specifica che potrà essere aggiornato in futuro sulla base di nuove evidenze scientifiche:

    • Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva     • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica)     • attesa di trapianto d’organo      • terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART)     • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure     • immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.)     • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.)     • dialisi e insufficienza renale cronica grave     • pregressa splenectomia     • sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

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