CronacaTerza dose vaccino: a chi tocca in Emilia Romagna

Terza dose vaccino: a chi tocca in Emilia Romagna

Ecco le linee guida della Regione: non servono le prenotazioni. Alle 14 sono state 7mila convocazioni partite e 400 vaccinazioni effettuate

Terza dose vaccino: si parte con i fragili

Terza dose vaccino: si parte con i fragili

Bologna, 20 settembre 2021 - Vaccino, si ricomincia: da oggi, 20 settembre si parte con la terza dose anche in Emilia-Romagna. E alle 14 sono oltre 400 le vaccinazioni effettuate, e quasi 7.000 le convocazioni inviate in tutto il territorio regionale, da Piacenza a Rimini. Le persone interessate, cioè coloro che rientrano nelle categorie indicate dal ministero della Salute, vengono contattate direttamente dall’Azienda sanitaria di riferimento, quindi non devono fare nulla. Naturalmente le convocazioni per fissare luogo, data e ora dell’appuntamento proseguiranno fino alla chiamata di tutti i pazienti, che in Emilia-Romagna in questa prima fase e considerate le attuali categorie indicate sono circa 53.200.

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Destinatari terza dose

Secondo le indicazioni ministeriali, la terza dose di vaccino è prevista infatti in due casi: come dose addizionale per garantire un livello adeguato di risposta immunitaria in quelle persone che, per patologia o per terapia, potrebbero avere una minor risposta immunitaria alle prime due dosi di vaccino e per le quali sono partite le vaccinazioni e convocazioni. Nel secondo caso si parla di dose di richiamo o booster che ha come obiettivo il mantenimento nel tempo di un adeguato livello di risposta immunitaria e dovrebbe essere destinata alle persone a maggior rischio di sviluppare malattia grave per condizioni di fragilità (come i grandi anziani o i soggetti ricoverati nelle Rsa) ed eventualmente agli operatori sanitari a seconda del livello di esposizione al virus.

Lo stesso ministero della Salute ha anche specificato che - ferma restando la priorità del raggiungimento di un'elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati - sarà definita la strategia di somministrazione di una dose di richiamo con vaccino a m-RNA in favore di ulteriori gruppi target, tenendo conto delle evidenze scientifiche e dell’evoluzione dello scenario epidemiologico. 

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Dose addizionale e booster

Sono due i casi per i quali è prevista la terza dose del vaccino, con tempistiche di somministrazione diverse. La prima si chiama addizionale, l’altra booster, ossia di richiamo. Una punta a completare il ciclo vaccinale primario ed è ritenuta necessaria per garantire un livello adeguato di risposta immunitaria in una popolazione a rischio di Covid-19 severo, come i trapiantati, gli oncologici, i dializzati e le persone con insufficienza renale cronica grave; la dose aggiuntiva va somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima.

La dose booster, invece, andrà fatta dopo almeno 6 mesi dall’ultima ed è destinata alle persone a maggior rischio di sviluppare una malattia grave per condizioni di fragilità, come over 80, residenti nelle Rsa, e operatori sanitari. Nel caso non fosse disponibile il medesimo vaccino utilizzato per il ciclo primario, è possibile utilizzare come dose addizionale uno dei due vaccini a m-Rna, ha chiarito la Regione, quindi Pfizer o Moderna.

La situazione delle chiamate e delle vaccinazioni per Ausl di riferimento alle 14

Alle 14, in Emilia-Romagna risultano complessivamente oltre 400 le vaccinazioni effettuate e quasi 7.000 le convocazioni partite. Da sottolineare che numerosi pazienti contattati hanno affermato di voler parlare con il proprio medico di medicina generale prima di fissare l’appuntamento. Pertanto, in questi casi, le prenotazioni slitteranno di qualche giorno. Inoltre, le Aziende sanitarie stanno procedendo secondo un’organizzazione autonoma, per categoria di paziente e tipo di chiamata.

Piacenza: 145 convocazioni, 92 vaccinazioni tra dializzati, trapiantati e pazienti oncoematologici. Già programmate per domani una cinquantina di vaccinazioni. Tra oggi e domani saranno chiamati altri 328 pazienti per assegnare l’appuntamento, già a partire da mercoledì, in uno dei centri vaccinali.  

Parma: 100 convocazioni, altre 500 entro settimana; 40 vaccinazioni effettuate, tra oncologici in terapia attiva, trapiantati e persone in attesa di trapianto

Reggio Emilia: 144 prenotazioni, di cui 103 vaccinati oggi, prevalentemente immunodepressi

Modena; l'Ausl ha inviato 474 sms a persone appartenenti alle categorie indicate, in particolare immunodepressi e oncologici che potranno ricevere la vaccinazione ad accesso libero nei punti vaccinali della provincia, a partire da domani

Bologna: 160 prenotazioni, di cui 75 vaccinati oggi all’ospedale Maggiore; le altre 85 vaccinazioni sono programmate per mercoledì al Bellaria, in entrambi i casi si tratta di dializzati. A questi si aggiungono 66 pazienti tra quelli già vaccinati oggi al Sant’Orsola (33) e altrettanti che saranno vaccinati domani, quasi esclusivamente con Hiv+.

Imola: partite oggi le 600 convocazioni per 400 pazienti oncologici e 200 dializzati, nei prossimi giorni inizieranno le vaccinazioni

Ferrara: 750 convocazioni, di cui 282 prenotazioni e 77 vaccinazioni effettuate

Romagna: partite oggi le chiamate attive di un primo gruppo di pazienti, nefrologici e oncoematologici.  4.481 le convocazioni effettuate, con 102 prenotazioni fissate.

I primi a partire: dose addizionale per 10 categorie

I più fragili saranno sottoposti per primi alla terza dose. Ma quali sono le categorie destinate alla cosiddetta addizionale? A Bologna si inizia con i pazienti trapiantati, con Hiv e i dializzati che riceveranno la somministrazione in ospedale. Nella circolare ministeriale oltre ai trapiantati di organo solido in terapia immunosoppressiva, sono elencate anche le persone sottoposte a trapianto di cellule staminali ematopoietiche e quelle in attesa di trapianto. Sono coinvolti anche coloro che sono sottoposti a terapie a base di cellule T, chi soffre di patologia oncologica o di immunodeficienze primitive e secondarie e chi ha una pregressa splenectomia.

Il calendario: medici e anziani ancora in attesa

La dose booster è quella di richiamo nei cosiddetti immunocompetenti, ossia in chi ha risposto bene alle prime due iniezioni, ma a distanza di tempo, o forse per via delle varianti, ha bisogno di una somministrazione di rinforzo. In questo gruppo rientrano gli anziani al di sopra degli ottanta anni, quelli che risiedono nelle Rsa e gli operatori sanitari. Tra questi ultimi, ci sono infermieri e medici che si sono protetti già dalla fine di dicembre e che quindi rischiano di stare quasi un anno senza il richiamo visto che rispetto alla dose booster è l’addizionale ad avere la priorità. Stessa condizione forse anche per i grandi anziani che a febbraio avevano aperto la campagna vaccinale di massa. Per medici e anziani si dovrebbe partire fra dicembre e gennaio.

L’esperto: "Il rinforzo è importante"

"Fare un booster, ovvero somministrare una dose aggiuntiva per rinforzare la risposta che la prima dose ha attivato e la seconda dose ha confermato potrebbe essere importante", osserva l’immunologo Andrea Cossarizza, dell`Università di Modena e Reggio Emilia. "I dati in letteratura su moltissimi tipi di vaccini precedenti ci dicono che questa strategia è ottima per far produrre anticorpi in misura maggiore anche alle persone che non hanno una buona risposta iniziale".