"Tour de France 2024 e gran partenza del Giro d'Italia 2023 in Emilia Romagna"

Il presidente Bonaccini, il ciclismo e gli obiettivi per il futuro

Stefano Bonaccini all'arrivo di tappa del Giro d'Italia (Foto Ravaglia)

Stefano Bonaccini all'arrivo di tappa del Giro d'Italia (Foto Ravaglia)

Bagno di Romagna (Forlì-Cesena), 20 maggio 2021 - La gran partenza del Giro d'Italia nel 2023, il Tour de France nel 2024 e nuovi 1000 chilometri di ciclabili sono ogli obiettivi che si è dato il presidente regionale Stefano Bonaccini, ambiziosi ma a quanto pare non lontani dal poter essere realtà. Incontrato sulle strade della corsa rosa in Emilia Romagna, ha parlato del potenziamento del mondo legato alla bici ma anche di ciò che il Giro significa per lui, svelando una parte più intima di sè. 

"Il Giro al di là dell'aspetto agonistico e dell'evento sportivo, che da solo è già tantissimo, è una grande festa popolare. Anche chi non è appassionato di ciclismo lo diventa immediatamente coinvolto - dice Bonaccini rilanciando - Sono contento. Anche quest'anno abbiamo avuto quattro tappe e stiamo lavorando per verificare se nel 2023 ci possa essere di nuovo la partenza dall'Emilia Romagna come quella che avevamo avuto qualche anno fa". Il riferimento è dunque alla gran partenza della corsa rosa che l'Emilia ebbe nel 2019 con il prologo di Bologna che ha visto la spettacolare cronscalata da piazza Maggiore al Santaurio di San Luca. "Stiamo lavorando anche per altre cose importanti - aggiunge -. L'anno scorso abbiamo avuto i campionati mondiali di ciclismo a Imola e quest'anno rilanciamo con i campionati italiani". 

E si torna a parlare di GIro. "E' una bellissima festa per noi che quest'anno ha avuto la particolarità di toccare tutte le nostre 9 province - dice poi a proposito di pandemia -. Mi ha fatto piacere vedere comportamenti seri del pubblico e tutti con la mascherina. C'è comprensione che si sta uscendo dalla pandemia ma anche che rispetto allo scorso anno, che andavamo verso l'estate, un vaccino naturale illudendoci fosse finita per poi vedere arrivare le nuove ondate pandemiche, stavolta abbiamo lo strumento dei vaccini. Le cose vanno decisamente meglio e come ha detto anche Draghi, abbiamo un rischio calcolato che ci permette di riaprire progressivamente senza compromettere nulla e senza poi più richiudere. Questo lo si vede anche al Giro, nei sorrisi delle persone dietro le mascherine e nei saluti che fanno in questa bella festa". 

E ci regala un ricordo. "Il Giro per me è tanto. Ho un caro ricordo da bambino di mia nonna e mia zia che non conoscevano molto i campioni ma guardavano la corsa rosa perché loro non avevano potuto studiare granché e riconoscevano i luoghi che non avevano mai potuto visitare - prosegue -. Il Giro infatti racconta luoghi, cos'è il Paese, le sue tradizioni, le culture e le eccellenze. Commentavano le tappe e le località in dialetto modenese ed era quasi commovente. Sono anche sempre stato appassionato di ciclismo, non tifavo un campione ma la squadra, la Bianchi e ho ricordi bellissimi". Bici che è anche strumento di turismo e per questo ecco la volontà della regione di potenziare le infrastrutture.. .

"Siamo la seconda Regione dopo il Trentino per numero di cicloturisti - e Cassani all'Apt ci ha permesso di avere relazioni e di investire molto sul ciclismo perché stanno crescendo i bike hotel, il circuito del cicloturismo e in un mondo dove c'è bisogno di riscoprire anche la montagna, dove la gente sta distanziata, c'è aria pulita e si sente più sicura. Credo ci sarà un aumento consistente delle presenze in Appennino. E dobbiamo vedere che ci sono nuovi sport e sostenerli come il downhill, così come dobbiamo fare in modo che anche i nuovi treni abbiano posti nei vagoni dedicati al tema della bicicletta. Abbiamo appena inaugurato ciclabili importanti ma abbiamo in mente di realizzare altri mille nuovi km di ciclabili. Siamo già la regione con il numero maggiore di km di piste rispetto alla popolazione residente ma dobbiamo fare sempre di più".

Oltre al Giro, però, l'attenzione della Regione è anche per il Tour de France e paiono esserci buone chance. "Abbiamo fatto un'altra videocall pochi giorni fa col direttore del Tour, il  sindaco di Firenze e la regione Toscana - conclude -. Siamo impegnati perché vorremmo davvero che quello che è un sogno mai realizzato divenga finalmente realtà nel 2024. Ci proviamo e i prossimi mesi saranno decisivi. Il sogno non è avere solo una tappa interamente in Italia, nelle nostre regioni, ma farlo partire dalle nostre terre tra l'Emilia Romagna, Firenze e la Toscana. Sono fiducioso e faremo di tutto perché il Tour è uno degli avvenimenti più seguiti al mondo.  È nato il connubio e credo abbiamo buone possibilità in ragione di come ci hanno visto organizzare il mondiale in sole tre settimane lo scorso anno è perché vedono in noi la professionalità. Guido una terra che ha ospitalità e ha dimostrato di avere gente che si rimbocca le maniche"