Tre bicchieri 2023 Emilia Romagna: le 14 cantine d’eccellenza

Il massimo riconoscimento del Gambero Rosso: tante conferme e una raffica di lambruschi

Carlo Gaggioli

Carlo Gaggioli

Bologna, 1 ottobre 2022 - Il Gambero rosso ha premiato col massimo riconoscimento (i famosi Tre bicchieri) 14 cantine dell’Emilia-Romagna. Tante conferme e una raffica di lambruschi: il Sorbara del Fondatore di Cleto Chiarli, il Sorbara in purezza di Silvia Zucchi, l’intramontabile Concerto 2021 di Ermete Medici, il Sorbara Metodo Classico Rosé di Cantina della Volta, L’Eclisse di Paltrinieri, il Sorbara Omaggio a Gino Friedman di Cantina Carpi-Sorbara, tra Modena e Reggio Emilia.

Poi in Romagna Sangiovese in primo piano, ma anche due Albane. I Sangiovesi premiati sono due della sottozona Modigliana (Probi Riserva 2019 di Villa Papiano e Acereta 2019 di Mutiliana) e due della sottozona Predappio (Vigna del generale Riserva 2019 di Fattoria Nicolucci e Godenza 2020 di Noelia Ricci).

La Romagna bianchista parla la lingua dell’eccellenza dell’Albana secca: i premi vanno a Fattoria Zerbina di Faenza per Bianco di Ceparano 2021 e a Fattoria Monticino Rosso di Imola per il Codronchio 2021. Fuori dai territori di Lambrusco, Sangiovese e Albana, spicca nell’Emilia del nord la Malvasia Callas 2021 di Monte delle Vigne a Fornovo Taro e soprattutto il Pignoletto Superiore Docg 2021 di Carlo Gaggioli , una new entry che fa rumore.

Sia perché l’area dei colli bolognesi si affaccia raramente ai Tre bicchieri, sia per la personalità di Gaggioli, un pioniere fra i vigneron felsinei, un amante del territorio (Zola Predosa), appassionato e simpatico promotore del wine&food di tradizione petroniana, una vita davvero spesa per il Pignoletto.

Fa piacere che dopo un’intera esistenza (ha 90 anni compiuti) passata prima come veterinario, poi come vigneron bravo e competente, un vino di Carlo finisca sul podio più alto tra le guide del buon bere italiano. L’altra new entry è il Sangiovese di Modigliana, Acereta 2019 di Mutiliana, la giovanissima cantina di Giorgio Melandri, già degustatore del Gambero e oggi produttore e promotore di uno dei territori emergenti del Sangiovese di Romagna.