Un assist agli studenti: fate ‘fughino’

Prendiamola così, sorridendo. Certo, perché i veri problemi della vita (e anche della scuola) sono ovviamente altri: non un giorno in più o in meno in spiaggia o sui banchi.

Prendiamola così, sorridendo. Certo, perché i veri problemi della vita (e anche della scuola) sono ovviamente altri: non un giorno in più o in meno in spiaggia o sui banchi.

Si può però dire che l’approvazione della giunta regionale dell’Emilia Romagna del piano scolastico 2023-2024, figlia di una delibera della stessa Giunta del 2012 (lo scrive in una nota l’assessora all’istruzione Paola Salomoni) ha qualcosa di fantozziano, già per come è stata messo giù?

Il nodo della questione è il primo giorno di scuola. Intendiamoci, la data non va mai bene a nessuno e ogni anno fioccano le polemiche. Ma far iniziare le lezioni 2023-2024 di venerdì, il 15 settembre, è come mettere un pallone sulla testa di Comunardo Niccolai a due passi dalla tua porta: autogol sicuro. Niccolai era il re calcistico degli autogol.

Scherzi a parte, la scelta diventa un clamoroso assist per incoraggiare gli studenti a fare subito ‘fughino’, ’buco’, insomma marinare la scuola. C’è il mare, ci sono le casette al mare, ci sono forse gli ultimi bagliori di sole da assorbire, c’è il turismo che in questa regione è il pane e in Regione dovrebbero ben saperlo. Questo per dire: non si poteva partire il lunedì 18? Troppo tardi, peccato di lesa maestà? E allora facciamo dietrofront e mandiamoli sui banchi il lunedì prima, l’11 settembre, i nostri ragazzi. O magari il martedì 12, come ha stabilito la Lombardia.

No. Noi dell’Emilia Romagna, così come i ‘compagni’ della Toscana, cominciamo di venerdì.

Punto, a capo e poche storie.

Vorremmo rifiutarci di entrare nel girone infernale di gimkane, norme e postille che hanno dato il là a questa scelta. Perchè la prima regola della vita – e anche della legge insegnano agli studenti universitari a Giurisprudenza – resta il buonsenso.

Come diceva la grande attrice e cantante americana Pearl Bailey: "Ciò di cui ha davvero bisogno il mondo è più amore e meno scartoffie".